Caso di somatismo 2: il metodo interpretativo dei sogni [A147-sogni5]

Il sogno Mi trovavo sul prato accanto ai box nella casa dei miei genitori, dove sono cresciuto. Era giorno e mi piaceva trovarmi lì, mi sentivo a casa. Su questo prato però c’era un piccolo cagnolino bianco molto rabbioso di cui avevo paura.

Strano perché non ho paura dei cani di solito, soprattutto di quelli piccoli. Comunque cercavo di evitarlo, perché non volevo mi mordesse (ansia). All’improvviso compare un secondo cane, stessa razza e stesso colore del primo, potremmo definirlo gemello, ma con la differenza che questo era invece molto giocoso e per nulla aggressivo. Provo subito simpatia per questo secondo cane, mi piace molto, vorrei accarezzarlo e fargli le coccole.

Entrambi i cani iniziano a contendersi un uovo, lo vogliono mangiare, ma nessuno dei due riesce ad avere la meglio sull’altro. Quando uno dei due afferra l’uovo, non riesce a rompere il guscio (nel sogno il guscio dell’uovo è molto duro) e quindi gli scappa di bocca finendo lontano o nelle fauci dell’altro cane. Io desidero fortemente che i due cani possano fare a metà per uno dell’uovo, e penso che se riuscissi ad afferrarlo lo dividerei in due parti per loro; mi dispiace molto che invece debbano lottare col rischio che solo uno dei due o nessuno dei due lo ottenga (di nuovo un po’ di ansia).

Faccio notare (non so se sia importante) che i cani non si mordono a vicenda, la loro attenzione è focalizzata esclusivamente sull’inseguimento dell’uovo.
Improvvisamente ci troviamo giù nei box (scendiamo quindi di un piano), dove questo inseguimento dell’uovo prosegue. Alcuni dei box sono aperti, e i cani nella loro foga di inseguire l’uovo a volte finiscono in un box e a volte in un altro. In questi box non ci sono le auto parcheggiate e al loro posto c’è della robaccia, tipo stracci, immondizia e roba sporca. La cosa però non mi turba, né mi disgusta, penso sia normale che ci siano quelle cose nei box.

All’improvviso trovo un insetto morto che è commestibile, e quindi posso darlo da mangiare ai cani al posto dell’uovo. Avendo io quell’insetto, posso anche finalmente dividerlo in due in modo che i due cani possano averne metà per uno, e la cosa mi rende contento ed eccitato alla prospettiva di poter forse risolvere il problema. In quel momento mi trovo in uno dei box, mi chino, appoggio l’insetto per terra e con l’unghia di un dito (il pollice credo) taglio esattamente a metà l’insetto morto, che ora ha l’aspetto di una pellicola semi trasparente, giallognola.

Il cagnolino rabbioso arriva di corsa e si mangia subito la sua metà di “insetto”, poi molto più timidamente si avvicina l’altro cane. L’altro cane rimane in piedi scodinzolando davanti al pezzo di insetto, ma non accenna a mangiarlo. Allora io lo raccolgo da terra glielo metto delicatamente in bocca e lui lo prende.
Mi sento molto soddisfatto per il fatto che alla fine sono riuscito a far sì che facessero metà per uno.

Il somatismo

Il somatismo osservato si manifesta sulla pelle. Per un certo periodo si è presentato sulla bocca e sul naso sotto forma di macchie rosse e di herpes. Poi ha cambiato zona e, attualmente, si presenta invece sulla sommità della testa, sempre sotto forma di macchie rosse.

Parole associate

parole stimolo
risposta
tempi grigio=ritardoriferimento corpi fisico astrale mentale
note
lunacieloFParola neutra (non tratta dai sogni)
canegattoF
immondiziatantaMREAZIONE DI CENSURA
pellecrepaAM
solestelleFParola neutra (non tratta dai sogni)
uovoduroM
gemellofratelloM
paurapauraABLOCCO DI CENSURA
fioresbocciareMParola neutra (non tratta dai sogni)
gusciouovoFM
unghiataglioFM
boxmacchinaFM
sediatavoloFParola neutra (non tratta dai sogni)
pratoerbaF
insettoschifoA
lottaforzaAM
marecalmaFAMParola neutra (non tratta dai sogni)
morsodoloreAREAZIONE DI CENSURA
giallosoleF
divideremetàM
cartastracciaFMParola neutra (non tratta dai sogni)
biancopuroAM
figlioresponsabilitàAM
metàequilibrioM
tavolosediaFParola neutra (non tratta dai sogni)
polliceditoFREAZIONE DI CENSURA
boccaparlareM

L’analisi del sogno

Vediamo il sogno che ha mandato il nostro amico numero due. Nel sogno che ha portato c’è tutto e di più. C’è il fatto di essersi accasato, l’essere in procinto di diventare padre, l’allontanamento dalla famiglia di provenienza (allontanamento relativo, però, comunque sia, si tratta sempre di un allontanamento dalla vecchia vita), le tematiche legate al suo rapporto con la compagna, il discorso del Cerchio e dell’Insegnamento; c’è praticamente tutto, tutta la sua vita dentro quel sogno, con la condensazione nei vari simboli delle proiezioni, fisiche, astrali e mentali. Quindi certamente non era un sogno semplice e facile.

D – Inestricabile…

No, inestricabile magari no, però un altro sogno a cui fare riferimento avrebbe potuto aiutare a dipanare di più la matassa; ci sono dei punti particolari su cui posso darvi qualche elemento su cui ragionare. Vi siete chiesti, perché l’uso del simbolo “uovo”? Comunemente l’uovo, simboleggia la vita, la nascita, è il contenitore di grande energia, e, ancora, la purezza, il Cosmo, l’Assoluto…

L’uovo richiama direttamente l’archetipo del Cerchio Ifior. Non perché abbiamo fatto una frittata in questi anni, o perché l’abbiamo usato come simbolo nei nostri molti interventi, ma per qualche cosa che risale a qualcosa di recente.

Ricordate lo schema dei chakra che vi abbiamo fornito qualche tempo fa? Guardate la figura umana stilizzata presente nello schema dei chakra e osservate che testa ha. Se ricordate ha una testa fatta a forma di uovo, senza nessuna traccia di fisionomia. Vi ricordate? L’uovo, è collegato, comunque, a qualcosa che riguarda l’Insegnamento.

E questo è uno spunto che già posso darvi. Un altro spunto che vi posso dare è questo: avete fatto l’errore di considerare, come base della vostra analisi, il secondo somatismo; senza ombra di dubbio, il secondo somatismo non è altro che uno spostamento del somatismo principale, che era quello che riguardava la bocca. Qualcuno però potrebbe dire: “se è un somatismo derivato, il secondo somatismo dovrebbe essere più forte, non più leggero”. È qua che vi sbagliate, perché non è detto che sia per forza così.

Perché è più leggero? Perché nel frattempo, magari qualcosa è stato compreso, e quindi il sintomo è più leggero, ma ancora di più perché nel frattempo il vostro Io ha cercato di ritrovare l’equilibrio, e di mascherare, censurare, gli elementi più evidenti del primo somatismo.

E qua possiamo ricollegarci all’uovo presente nel sogno. Voi sapete che per effetto del processo di condensazione del sogno uno stesso simbolo può avere (e, in realtà, quasi sempre ha) diverse rappresentazioni simboliche. Una di queste rappresentazioni simboliche l’avevamo scoperta nel suo essere collegato genericamente nella concezione comune del simbolo “uovo”, ma anche nel suo riferimento a un elemento concreto dal punto di vista grafico che lo mostrava nella sua derivazione dal Cerchio e dall’insegnamento,

Un’altra può essere, come avete detto voi stessi, che l’uovo (che in fondo è il punto centrale del sogno attorno al quale ruota) rappresenta il nostro amico “sognatore”. Ma perché rappresentarlo come un guscio senza lineamenti?

D – Per nasconderne l’identità?

Ma l’identità potrebbe essere anche data da, che so, due puntini per il naso, due puntini per gli occhi e tre puntini per la bocca. E, d’altra parte, una volta identificato il simbolismo dell’uovo come rappresentazione del sognatore stesso (cosa per altro facile da effettuarsi, tant’è vero che avete fatto voi stessi l’accostamento senza alcuna difficoltà) nasconderne l’identità diventava una cosa superflua. Vediamo se ci arriviamo in un altro modo.

Tu, se non sbaglio, hai attribuito la nascita del tuo somatismo, al tuo corpo mentale. Ma sei sicuro che sia così?

D – Non sono sicuro di niente, assolutamente. Però essendo sulla testa, la mappa diceva che…

Abbiamo visto che lo spostamento del sintomo sulla testa, è un tentativo dell’Io di spostare l’attenzione dal primo manifestarsi del sintomo.

D – Ok quindi sarebbe in bocca.

La bocca è in una sfera di influenza che è molto più vicina all’astrale che al mentale, e questo significa che coinvolge prevalentemente l’astrale.
Così l’Io che cosa ha fatto? Per non far centrare l’attenzione su questo punto, ha deciso di rendere l’uovo, la rappresentazione del nostro amico, senza lineamenti perché, se l’uovo avesse avuto i suoi lineamenti, il richiamo verso il somatismo sarebbe stato immediato.

Invece non potendo eliminare la richiesta di comprensione da parte dell’akasico, che arriva a condensarsi anch’essa, nella forma di uovo, ha scelto di operare quel po’ di modifica che poteva avere sulla parte visibile esterna dell’uovo, eliminando i chiari riferimenti che potessero far intuire che l’uovo potevi essere tu e che l’attenzione per quanto riguardava il somatismo andava centrata sulla bocca, come simbolo che rappresenta il rapporto tra te stesso e l’esterno, tra la tua interiorità e la sua manifestazione sul piano fisico, tra le tue emozioni interiori e la loro espressione nel condurre la tua esperienza di vita.

L’Io, quindi, in questo modo ha attuato una censura per cercare di occultare il problema di base. Ci siamo a questo punto? E qua basterebbe questo per darvi da pensare fino al prossimo mese.

L’analisi delle parole associate

Passiamo alle parole associate. Direi che nell’insieme, anche se erano un po’ eccessive come numero, possono anche andare bene, però a quel punto c’è il problema di come usarle. Il modo migliore è quello di cercare di trovare un collegamento non tra le parole stimolo e le risposte date, ma cercando tale collegamento tra le risposte date e il sogno che si sta esaminando. Cercando, cioè, di individuare in queste parole, come in parte avete fatto questa sera, quali possono avere un’origine più fisica, quale più astrale e quale più mentale, quindi ricollegarle al sogno e vedere se nel sogno questa origine coincide, o perlomeno ha possibilità di coincidere, pur tenendo conto del fatto che ogni simbolo può contenere una parte di tutti questi tipi di elementi, ma c’è sempre qualche parte che predomina.

D – Ci fai un esempio?

Prendiamo l’uovo, teoricamente è un simbolo di tipo mentale. Perché?

D – Per il richiamo alla testa, che abbiamo detto prima?
D – Perché rappresenta l’insegnamento, dicevi.

Vedete creature che volendo, potete dare le risposte a qualsiasi cosa io vi chieda. In realtà l’uovo, è un simbolo prettamente fisico. Vi stavo un po’prendendo in giro.
La risposta a uovo qual è stata?

D – Duro.

Non è più un simbolo prettamente fisico quello che è stato risposto, giusto? Che tipo di simbolo è?

D – Potrebbe anche essere fisico in realtà.

In parte potrebbe essere fisico…

D – Però anche astrale…

Però può essere anche mentale, in quanto c’è un ragionamento, che porta all’immagine dell’uovo, al guscio duro. Che si ritrova all’interno del sogno. Questo cosa significa? Che la risposta che ha dato ha tre aspetti che in qualche maniera si sovrappongono, però c’è qualche aspetto che magari ha una preminenza rispetto all’altro, a quel punto si fa riferimento al sogno e si guarda qual è l’aspetto che ha la preminenza e si individua quindi un elemento che può essere importante. Capite o no; no, non capite.

D – Che riferimento ha nel sogno “duro”? L’aspetto fisico per esempio?

L’aspetto fisico è il guscio dell’uovo.

D – Però una volta che io ho identificato questo altro significato, sempre prendendo l’uovo: l’uovo nel sogno semplicemente non si rompe.

Certamente.

D – E quindi poi? Quello era già evidente.

Però era conteso, tra gli animali, tanto per cominciare. E qua c’è la parte astrale. Scappa dagli animali e non è raggiunto, perché è duro, e qua c’è la parte mentale.

D – E poi scompare.

E poi scompare. A questo punto, è già possibile individuare una catena come quella che abbiamo trovato l’altra volta per il nostro caso numero uno. Non è così difficile come pensate creature mie. Si tratta di entrare nell’ordine di idee giuste e di abbandonare un pochino di più, tutte quelle elucubrazioni fanta-psicanalitiche. Lo so che tutti siete degli psicanalisti in erba, però non sempre anche l’erba è utile. Anche perché se mettete troppa erba in cascina, poi la casina crolla.

Dunque, abbiamo trovato una catena. Io vi dico che è possibile individuare altre catene lavorandoci sopra. Il problema è se voi avete compreso quello che io vi ho suggerito, se riuscirete a metterlo in atto e anche, se riuscirete a spiegarlo agli altri.

D – Posso fare una domanda?

Certo.

D – Si tratta, sempre di tante piccole catene presenti nel sogno, oppure esiste una catena principale che va a unire tutte queste catene? Perché finché si parla di queste piccole catene, ok, penso che sia fattibile, a livello teorico almeno. Ma ci si ferma lì, oppure esiste poi una catena più grande che unisce tutti questi pezzi?

Diciamo che a livello più profondo c’è certamente una catena più grande, questo è inevitabile. Ma per quello che riguarda il vostro particolare errore di decodifica, è un tipo di catena limitata al fatto che riconduce a qualcosa di preciso, cioè al presentarsi di un somatismo, il che incanala il percorso in un binario dai contorni più definiti e precisati. Quindi il percorso è più semplice.

Certamente, poi, se voi volete ampliare il discorso, quando sarete così bravi da poterlo fare, potrete arrivare a considerare i vostri errori di decodifica nello schema generale di tutti gli errori di decodifica che avete, quindi di tutte le incomprensioni che dovete ancora risolvere. Ma andiamo con calma perché siete già in difficoltà così.

D – Io avrei tre domande: una sul sogno del nostro amico, e due più generali. Allora, ci sono queste piccole catene che si ripetono in un certo modo.

Sì, chiamiamole catene indirizzatrici o indirizzi.

D – È come se fossero dei piccoli fantasmini vibratori all’interno del sogno, che si ripetono.

Sì, può essere una buona analogia.

D – Ma ripetono lo stesso argomento o trattano argomenti diversi?

Ripetono lo stesso argomento, talvolta con sfumature diverse.

D – Poi sulle parole associate mi ha incuriosito terribilmente l’associazione “carta”pausa – “straccia”.

Sì, posso capire che ti abbia incuriosito perché è una risposta abbastanza inconsueta, però tenete conto che in quel punto c’è uno dei nodi più indicativi di tutte le parole associate che avete fatto, ve ne siete resi conto? La risposta su “carta” è il momento in cui viene esercitata la maggiore pressione, il maggiore tentativo di censura o di allontanamento dell’attenzione da parte dell’Io.

Ecco, così, che l’uso di una parola inconsueta in risposta a carta è un tentativo da parte dell’Io di produrre qualcosa che distragga l’attenzione. In realtà il punto più pregnante della piccola catena ottenuta nella successione di parole, è la parola “dividere”. Al nostro caro amico, l’onere di capire cosa volevo dire.

D – Qui lui ha risposto “metà”, quindi noi ci concentriamo non tanto sulla parola dividere, ma sulla parola “metà”. E andiamo a vedere nel sogno dove ci sono metà.

C’è sia metà, che dividere nel sogno. Metà, non come metà ma come due parti, come gemelli, come due, e dividere, invece, nel sogno c’è.

D – Ecco in un sogno del genere, metà, può essere anche confuso con doppio.

Sì.

D – Ma sono significati molto diversi in realtà.

Sì, certamente.

D – E come si fa ad essere sicuri dell’uno o dell’altro?

Be’, però la base è comunque la stessa dal punto di vista del vostro ragionamento. Gemelli, doppio, metà. Cosa significa? Una duplice cosa di qualche cosa, che comunque è accomunata e accomuna entrambe le cose. Questo è valido in tutti i casi. Quindi cercare di andare al significato comune, non a quello specifico di quel simbolo particolare.

D – Quindi non essere uno.

Certo. Quindi due parti, che possono essere gemelle, due parti che possono essere le metà una dell’altra. Insomma, due.

D – Quindi il concetto di dividere, si collega al mio somatismo macchie in bocca, che mi sembra sia il somatismo principale.

Con tutta probabilità, sì.

Quindi, come elementi su cui pensare, avete: il discorso sull’astrale, che cambia prospettiva a tutto il discorso che facevate; questo discorso del dividere, il discorso dell’uovo, e tutti gli elementi che ho citato e che fanno parte del tuo sogno.

Certo che hai fatto un sogno molto complesso; d’altra parte i sogni così complessi sono un tentativo dell’Io di censurare caricando il sogno di simboli, in modo da nascondere qual è il vero nocciolo del problema, e forse questo è un modo di attuare la censura a cui non avevate pensato. Più i sogni sono semplici, meno c’è la possibilità dell’io di intervenire e di censurare, e, in questo caso, quello che fa è censurare totalmente il sogno.

D – Ho avuto modo di leggere altri suoi sogni ed erano…

Erano più semplici. Certamente. E invece l’ha riempito di simboli, di significati, di livelli di osservazione, sia un po’ per far vedere com’è bravo (come fa sempre l’Io), sia un po’ per mascherare dove sta il vero punto che gli crea dei problemi. Intendiamoci, magari, per quello che riguarda l’Io, con questo meccanismo maschera qualcosa che non ha attinenza diretta con il somatismo di cui ci stiamo occupando.

Può magari cercare di mascherare qualche cos’altro che il nostro amico non vuol vedere, o di cui non vuole rendersi conto o non vuol capire. Ciò non toglie che è un sogno fatto sulla sollecitazione che è stata data nel corso di queste riunioni e, quindi, senza dubbio potete trovare il percorso che porta al suo somatismo, o meglio dal suo somatismo, al suo errore di decodifica. Questo accade sempre: i sogni fatti stimolati da noi hanno sempre un legame con quello che noi andiamo dicendo, quindi andate tranquilli.

D – Visto che avevi detto di portare due sogni, e visto che il sogno più recente ha sicuramente un legame con il lavoro che stiamo facendo, ma con tutta probabilità sarà anche quello più complicato, il più censurato il più condensato da parte dell’io, conviene portare un sogno fatto più a ridosso della seduta e magari il secondo sceglierlo tra i sogni fatti un po’ prima?

Sì certo, sarebbe la cosa più logica da fare. Vedete, quando sognate qualcosa che vi riguarda e che vi colpisce interiormente, poi al risveglio ve ne rendete conto. Quindi se sentite che è un sogno di quel tipo allora è il caso di portarlo.

D – Avrei una domanda generale. Ieri sera ho visto un film e stanotte ho fatto un sogno su quel film. Capita spesso questo. In questi casi, in cui qualcosa che si era visto traspare nel sogno, come ci comportiamo?

Lo ignorate.

 D – La mia impressione è che spesso ci fornisca uno contesto per andare a toccare comunque dei punti legati alle nostre incomprensioni.

Ma, guarda, l’Io lavora in maniera molto furba, teoricamente. Quando cerca di applicare la censura in un sogno, cerca a ritroso nel tempo, quindi i primi elementi che individua nella vita che ha vissuto fino a quel punto, che possono andar bene per ricoprire un determinato aspetto che non vuole balzi in particolare evidenza, lo usa. Nel caso avesse guardato un film, ecco che guardandosi all’indietro la cosa che più gli è sembrata vicina e usabile per poter compiere una censura era proprio il tema o alcuni aspetti del film.

Ora certamente se voi avete la mente così flessibile, attenta e intelligente da poter risalire dal tipo di censura che fate, cioè dagli elementi pratici della quotidianità che vengono usati e risalire al perché che nascondono, potete anche farlo. Ma vi garantisco che non è così facile come potete pensare.

D – Però la sensazione a volte è che “questa roba l’ho già vista”, cioè tratta di roba che ho già visto, che senso ha che arrivi adesso? Forse copre qualcosa che in realtà non vuole vedere. Mi dà in pasto qualcosa a cui sono già abituata, per nascondere qualcos’altro che non vuole che io individui.

Beh, ma cara ricorda che nel sogno c’è sia la parte dell’incomprensione che della comprensione. Quindi anche i sogni sono una dualità, sono una lotta tra comprensione e incomprensione, per avere il sopravvento l’una sull’altra. Questo metaforicamente ovviamente.

D – Ok, quindi ci può essere la sensazione nel percorso dei vari sogni che noi sogniamo, che ogni tanto si torni indietro a qualcosa che sembrava già visto.

Certamente. Così come può essere invece una razionalizzazione; semplicemente.

D – Per esempio sul sogno in cui c’erano questi due cani. Non è importante andare a vedere questi due cani in cosa li identifichiamo, tipo il migliore amico dell’uomo, la fedeltà, ecc. Non serve a niente guardare quei simboli.

Direi di no. Ha un senso da un punto di vista psicanalitico, quello senz’altro, ma dal punto di vista del nostro lavoro non serve più di tanto. Mentre invece potrebbe essere interessante come esercizio di attività per il passo successivo (perché chiaramente il processo non è finito lì, vi sarà sempre più chiaro e sempre più perseguibile mano a mano che andremo avanti) cercare di fare un attimo attenzione alle risposte che ha dato il nostro amico alle parole associate, e cercare di individuare gli archetipi di riferimento. O individuare quali dizionari sta usando, se quello astrale, quello mentale o quello fisico.

D – Ci abbiamo provato però…

Però sugli archetipi per esempio non vi siete soffermati, ed è il quarto dizionario che usate, poi c’è il quinto che è quello personale che fonde un po’ tutto, che è quello che ha la più grossa influenza nel vostro rapportarvi con voi stessi e con l’esterno. Perché è molto più complesso del dizionario semplicemente astrale, semplicemente mentale o semplicemente fisico, avendo quantomeno l’elemento in più che è rappresentato dall’esterno.

D – Quando stilavamo quella sorta di riassunto di tutto quello che ci avete detto nel corso delle sedute, era venuto fuori il ruolo degli archetipi in tutto questo discorso. E c’era stato un accenno che diceva che dagli archetipi vengono presi i simboli che poi vengono utilizzati nel sogno. Ecco, vengono presi con un criterio di qualche tipo?

Considerate questo: in teoria il sogno è una ripetizione interiore della vostra vita interiore, con le tematiche dei vostri rapporti con gli altri, l’interiorità di emozioni, di desideri e di pensieri. Ora, siccome la vita che avete sul mondo fisico è legata, diretta e in qualche modo condizionata dagli archetipi a cui siete collegati, è evidente che questa direzione, questa influenza, questo collegamento esiste pari pari anche all’interno dei sogni. Quindi è possibile ritrovare le proiezioni dal dizionario archetipico all’interno dei sogni.

D – Ok, quindi c’è una specularità.

Ma certamente. Specularità che, d’altra parte, se ci pensi, in magia o in altre dottrine del genere viene sempre contemplata. Il mondo dell’aldiqua, il mondo dell’aldilà…

D – All’inizio hai detto che tutto sommato questo metodo è abbastanza semplice. Non ho motivo di dubitare di quello che dici, però siamo un po’ tutti in difficoltà. Allora, è semplicemente perché dobbiamo cambiare, giustamente come dicevi, l’ottica di osservare la cosa e quindi di ragionare, o ci devono essere delle aggiunte da parte vostra che in qualche maniera ci chiariranno un po’ il quadro?

Diciamo prima di tutto che l’ipotesi più logica è che siete testoni! Ma senza dubbio c’è bisogno che questo tipo di percorso venga attuato nella pratica, perché restando soltanto teorico difficilmente sareste riusciti poi a capire come muovervi all’interno di questi elementi che sono anche abbastanza delicati da esplorare, da guardare.

Il problema è che nel fare questo dobbiamo anche stare attenti a non sconvolgervi troppo. Quindi a non fare in modo di ottenere da ognuno di voi delle reazioni troppo forti da parte del vostro Io, perché questo farebbe sì da bloccare tutto quello che sta succedendo, sommergendolo sotto valanghe di dati, osservazioni negative, o su rifiuti, o su reazioni esagerate.

Ed ecco perché vi stiamo indicando il procedimento passo per passo e poco alla volta, usando ognuno di voi nelle varie direzioni in cui ognuno di voi può essere utile, per scoprire questo percorso in maniera tale che vi diventi conosciuto, abitudinario, come territorio sul quale muovervi, per arrivare sempre un pochino più in là. Se vi dessimo subito tutto il percorso, il vostro Io si spaventerebbe. Scifo

Annali 2008-2017

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