Beato l’uomo che guarda una lacrima e non s’accorge solo della sua forma, del suo colore, della sua lucentezza, ma riesce a capire la sua origine, il suo destino, la sua essenza.
Beato l’uomo che guarda una lacrima e si accorge che in essa è racchiuso l’intero Creato, e che basta osservarla con occhi d’amore per scoprirvi grandi verità e svelare molti misteri. Sappiate osservare il mondo con occhi puri e scoprirete Dio, la Sua dolcezza, il Suo Amore, la Sua corroborante presenza, non solo all’esterno di voi ma anche in voi.
Lo scoprirete nella lacrima che vedete scorrere sulla guancia di un fratello e sarete in Dio quando sentirete quella lacrima come se nascesse dai vostri occhi, rotolasse sulla vostra guancia, bagnasse le vostre labbra.
Non c’è altro modo per capire se una lacrima è di gioia o di dolore che perdere se stessi e divenire colui che sta piangendo, fare proprie le sue emozioni, le sue sensazioni, la sua gioia, il suo dolore.
Oh! Quanto chiusi e insensibili, invece, siete soliti essere con i vostri simili a meno che ciò non possa arrecarvi un utile.
Beato l’uomo che guarda una lacrima e scorge in essa l’umanità intera e non solo se stesso, o colui al quale appartengono gli occhi che stanno piangendo.
Anonimo
Credo che venga descritto magnificamente il significato del termine “compassione” nella sua accezione più profonda.