A colui che lotta, a colui che comprende

Uomo che lotti per un denaro in più, uomo che lotti per un privilegio in più, uomo che lotti per avere prestigio, uomo che lotti per non soccombere, uomo che lotti contro gli altri uomini, uomo che lotti per te stesso, uomo che lotti per la tua famiglia, uomo che lotti per la tua patria, uomo che lotti per il tuo mondo, fermati un attimo e medita sulla ragione del tuo lottare. Non è forse nel nome di una minoranza: te stesso, la tua famiglia, i tuoi concittadini, la tua razza, l’umanità?
Ma vuoi davvero lottare, vuoi davvero prevaricare te stesso e gli altri in una lotta già persa in partenza, mettendoti alla pari con la falena che brucia le sue ali perché non sa fermare la sua corsa verso la luce?

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A colui che ama, al caritatevole, al fideista, all’avventuroso, allo scienziato

Uomo che ami l’amore, quanto ti odi se questo amore riesci a darlo solamente agli altri mentre continui a negarlo a te stesso!

Uomo che fai la carità sentendoti virtuoso e degno del paradiso, quale motivo c’è dietro al tuo dare se dai sapendo di dare e scegli, tra le monete che hai in tasca, quella che meno ti dispiace perdere?

Uomo che hai fede in Dio e non hai mai dubbi, e non hai mai domande, e non hai mai sconforti, come vorrei che la tua fede fosse davvero sincera e sicura come può sembrare!
Ma non è così, e non può esserlo perché sono le risposte ai dubbi, alle domande ed agli sconforti quelle che danno la vera misura della sincerità e della sicurezza di una fede.

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Al sognatore, al ricercatore, al sorridente, all’umile

Uomo così perso nei tuoi sogni da crearti intorno un labirinto intricato, ricorda che in ogni costruzione esiste una strada che porta alla luce, e che soltanto il tuo delirio onirico crea mura dal nulla per sbarrarti l’uscita; soffia dentro di te il tuo anelito d’amore e spazza da te le nebbie ingannevoli di una mente rinchiusa in se stessa, vestita di vesti sgargianti ma fatte di nulla.
Resta nudo almeno di fronte a te stesso, se non sai restare nudo di fronte ai tuoi simili. Osservati, conosciti, vediti come veramente sei e ti accorgerai di saperti coprire con vesti che veramente saranno adatte a te stesso.

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La legge di causa ed effetto, o di azione e reazione (IF1)

Insegnamento filosofico 1
Eterna, immutabile, onnipresente, infallibile legge di azione e reazione, di causa ed effetto!
Basteresti da sola a convincere dell’esistenza di Dio anche l’ateo più incallito: sempre che davvero volesse cercare di trovare la prova dell’esistenza di un Dio anche solo esaminando la natura!
Tu sei giusta e imparziale; nessuno nei millenni può mai imputarti di aver risposto in modo diverso e fazioso a una stessa azione, indipendentemente dal sesso, dalla posizione sociale, dalla cultura, dalla religione o da qualunque altro parametro che diversifichi in qualche modo l’agente dall’azione.

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Al tormentato, al deluso, all’affannato, al dubbioso

Uomo così tormentato, lascia che il tormento della tua mente – parte materiale del tuo corpo materiale, ma strumento del tuo corpo spirituale – venga stemperato dal tuo “sentire”, perché solo se riuscirai in questo diventerai finalmente qualcosa di più di un nome, di un’etichetta, di un groviglio di contrasti tormentosi.

Uomo così deluso, non rendere inutile la tua delusione privandola dei perché che devi risolvere, negandole il riscatto della tua comprensione, impedendo che essa assolva i suoi compiti dentro di te come dentro ad ogni uomo; accoglila come una sorella che ti indica dov’è stato il perché che l’ha generata, dove è stato il punto preciso in cui essa è nata.

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Il mito della solitudine umana

Uomo solo, sono millenni che giri intorno al nocciolo dei tuoi problemi, adeguando te stesso ai tuoi bisogni e ai tuoi impulsi, creando complesse teorie per mascherare quanto siano questi bisogni e questi impulsi – peraltro facilmente governabili, se tu davvero lo volessi – a governare te stesso come capricciosi e crudeli padroni.
La solitudine dell’uomo e la sua eterna ricerca per annullarla: quanti romanzi, quante poesie, quante musiche, quante opere d’arte hai creato per giustificare ciò che tu vuoi essere, fino a far affondare le radici della tua stessa tradizione nel mito della solitudine umana, usato come scudo per occultare – inserendola in una falsa cornice di forza d’animo – la tua innata tendenza al vittimismo e all’autocommiserazione più gretta!

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La necessità di conoscere e gestire il proprio Io

L’immagine che si ha degli altri è più o meno precisa a seconda dei dati che si sono acquisiti sull’altra persona, ovviamente; dati che non riguardano soltanto il comportamento ma anche le reazioni, gli atteggiamenti, lo scambio che c’è tra le persone.
Ecco, quindi, che per poter veramente avere un’immagine e una certa conoscenza reale di com’è l’altro, è necessario che ci sia uno scambio sempre più forte, sempre più complesso e sempre più attento; quindi, magari, i piccoli particolari sono quelli che più aiutano a precisare com’è l’altra persona.

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Ogni essere torna all’origine, ogni vita ne è lo strumento

Forse, chissà, anche voi, come me, sarete riusciti a cogliere la meraviglia e lo stupore per quel Grande Disegno in cui sta scritta la storia di ognuno di voi.
Pensate: miliardi e miliardi di esseri umani che hanno attraversato le varie epoche dell’uomo su questo pianeta, ed ogni storia, ogni vita, è un piccolo miracolo di equilibri, di esperienze, di comprensioni, di dolori e di gioie e nessuna vita si può considerare identica a quella di un’altra persona perché, anche se magari gli avvenimenti possono in gran parte essere simili, c’è poi quel meraviglioso insieme di interiorità, di maniera in cui l’individuo vive ciò che gli capita e che rende il tracciato della sua vita, nella sua enorme complessità, qualcosa di unico, personalissimo e, oserei dire, persino irripetibile.

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