Quanto vi occorrerà meditare per migliorare voi stessi anche di poco? Per comprendere che tutti i giorni, tutte le ore, tutti i secondi, date aiuto solo a chi vi ispira sentimenti d’amore e d’amicizia, rifiutandolo a coloro che non appagano in qualche modo i bisogni del vostro Io?
Meditate un attimo: per quale motivo una persona vi risulta antipatica? Non può essere che forse non dipenda solo da lei? Non può essere che il suo comportamento e il suo parlare colpiscano qualche cosa di dolente in voi, cosicché vi rifiutate di riconoscerlo e nascondete a voi stessi le vostre ferite, facendo scaturire in voi quella reazione che siete usi definire “antipatia”?
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La vibrazione e il suo influsso sulla materia (IF4)
Insegnamento filosofico 4
Proseguiamo il nostro discorso sul piano fisico; il piano in cui siete immersi e del quale possedete la maggiore consapevolezza. Anche se ad alcuni di voi ciò potrà sembrare superfluo io ritengo invece che sia utile ricapitolare ancora una volta quanto siamo andati dicendo fino a questo momento.
Penso, infatti che sia meglio rifare spesso il punto della situazione invece di imbottirsi troppo velocemente la mente di una gran massa di elementi nuovi, che finirebbero per accatastarsi generando confusione invece che comprensione.
Dacci ogni giorno l’impulso di migliorare
Padre nostro che sei dovunque,
sia reso grazie alla Tua esistenza,
il Tuo regno è già qui, sia in cielo che in terra,
sia fatta la Tua volontà,
perché essa è ciò che muove l’intero creato,
La favola dei tre fiori
C’erano una volta tre fiori, nati nello stesso giorno di sole e nello stesso prato rigoglioso, simili perché della stessa specie, ma dissimili in quanto ogni componente di una specie è, in se stesso, una specie a sé, differenziato non solo da elementi formali ma anche, e soprattutto, dal diverso modo d’essere.
Questi tre fiori appartenevano ad una specie che, per ragioni biologiche, richiudeva la corolla al tramonto per riaprirla non appena il sole illuminava l’aria.
Nel loro mondo, da fiori, tutte e tre le creature avevano i loro pensieri.
Quando si avvicinò il loro primo crepuscolo – cosicché la reazione di chiusura della corolla avrebbe dovuto venire messa in atto – il primo fiore così andò pensando mentre, con riluttanza,
Nel presente, il cambiamento senza fine di sé stessi
Il vostro valore all’interno dell’universo non è quello che voi, nella vostra arroganza, siete soliti attribuirvi. Non esiste una scala di valori tra l’essere delle cose, delle piante, degli animali e dell’uomo: esistono soltanto dei diversi modi di essere adeguati alle diverse necessità evolutive. Così è errato affermare che l’uomo è – per sua natura – superiore al fiore, poiché l’essere del fiore, all’interno del mondo in cui è inserito, è altrettanto adeguato e specializzato dell’essere umano. Si può parlare semplicemente di diversità, di differente ampiezza di sentire, ma non si può fare una graduatoria in cui un “sentire” sia classificato come migliore di un altro.
La vibrazione e la formazione della realtà (IF3)
Insegnamento filosofico 3
Abbiamo iniziato a parlare dei piani di esistenza partendo dall’esame del piano che meglio conoscete perché è in esso che siete abituati ad esercitare la massima forma di consapevolezza, cioè il piano fisico.
Facendo un breve riassunto, avevamo affermato che tutta la materia che compone il piano fisico è, in realtà, composta da un unico elemento che abbiamo denominato “unità elementare”; particella che, nel piano fisico, non è ulteriormente divisibile.
Ovvero, per chiarire meglio che cosa intendo dire con quest’ultima affermazione: scomponendo l’unità elementare del piano fisico, spezzandola negli eventuali elementi
La consapevolezza del qui ed ora e la sincerità con sé stessi
Essere consapevoli non vuol dire mettersi nei panni dell’Io ad auto-analizzarsi, bensì porsi al di là dell’Io stesso e osservare le sue azioni e le sue reazioni come se egli fosse un’altra persona; vuol dire esaminarvi nel qui e ora cercando di essere consapevoli e di constatare quanto e quando è l’Io che vi spinge ad agire.
Non dovete fare l’errore di considerare la consapevolezza un fine ultimo: essa non è altro che un mezzo per arrivare a conseguire il vero fine, che è quello di raggiungere la verità del vostro vero essere interiore.
Spesso viene commesso l’errore di pensare che conoscere voi stessi significhi essenzialmente riesaminare le azioni che avete fatto e che vi hanno fatto soffrire o gioire,
Risolvete adesso ciò che fate fatica a superare
Fratelli, sorelle, fermatevi un attimo soltanto, fermate i vostri passi e i vostri gesti, voltatevi indietro e guardate ciò che siete.
Non è facile, provoca dolore, eppure nella vita è così necessario voltarsi anche solo un attimo indietro per non nascondersi ciò che si è lasciato alle spalle e che non è poi così lontano ma è sempre lì, ad un passo, ed incombe su di voi, e sembra minacciarvi di continuo, sembra alitare su di voi lasciandovi quell’impressione di tormento che non riuscite a decifrare e che, per questo, vi fa ancora più paura.
Non lasciate niente di sepolto dentro di voi, perché tutto ciò che è sepolto nell’intimo prima o poi deve fiorire, deve tornare alla luce; fa parte della logica naturale dell’evoluzione;
L’unità elementare e la costituzione della realtà del piano fisico (IF2)
Insegnamento filosofico 2
Certamente avrete pensato che, in tutto il periodo in cui vi abbiamo fatto pervenire le nostre parole, non vi fosse tra i vari discorsi un vero nesso logico, un discorso unitario, come se le comunicazioni seguissero un andamento caotico e disordinato; infatti, accanto a qualche accenno – peraltro molto saltuario – a concetti filosofici, vi è stato accennato anche alla Realtà, affermando che essa non è quella che i vostri sensi normalmente percepiscono; vi abbiamo parlato di epoche lontane; vi abbiamo parlato di fatti pratici inerenti la quotidianità della vostra vita ma, soprattutto, abbiamo dato rilevanza ai concetti di Io, di Autoconoscenza e di Amore.
A colui che lotta, a colui che comprende
Uomo che lotti per un denaro in più, uomo che lotti per un privilegio in più, uomo che lotti per avere prestigio, uomo che lotti per non soccombere, uomo che lotti contro gli altri uomini, uomo che lotti per te stesso, uomo che lotti per la tua famiglia, uomo che lotti per la tua patria, uomo che lotti per il tuo mondo, fermati un attimo e medita sulla ragione del tuo lottare. Non è forse nel nome di una minoranza: te stesso, la tua famiglia, i tuoi concittadini, la tua razza, l’umanità?
Ma vuoi davvero lottare, vuoi davvero prevaricare te stesso e gli altri in una lotta già persa in partenza, mettendoti alla pari con la falena che brucia le sue ali perché non sa fermare la sua corsa verso la luce?