È bene ricordarvi, allo scopo di non farvi incorrere in errori di cattiva interpretazione e valutazione, che è sempre molto difficile riuscire a scorgere dove finisce l’“esaltazione” dell’Io e dove inizia l’“annullamento”.
Mi spiegherò meglio: qualcuno tra voi potrà pensare o affermare di compiere una determinata azione (fors’anche umile o “degradante”) non per l’Io, ma, anzi al contrario, a spese del proprio Io; il nostro consiglio è quello di non fare mai affermazioni di questo genere poiché riuscire a distinguere dove sta il confine tra “esaltazione” e “annullamento” non è poi una cosa così semplice;
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Il ricordo delle vite precedenti: la legge dell’oblio (IF23)
Insegnamento filosofico 23
Molto spesso ci si chiede perché il ricordo delle vite precedenti non accompagna l’individuo nel corso delle sue incarnazioni, e questo, potrebbe in un primo momento anche apparire non giusto, in quanto il fatto di avere dei ricordi degli errori compiuti potrebbe aiutare a far sì che quegli stessi errori non vengano più compiuti.
Ma, in realtà, non è così, esiste la legge dell’oblio che fa dimenticare, al momento della nuova incarnazione, tutto ciò che si è stati, e questo è molto giusto:
Aggressività, durezza, lassismo nei genitori
Voglio riprendere un attimo un discorso che avevo iniziato tempo fa, a proposito dei bambini più o meno piccoli e del loro rapporto con gli adulti, o meglio ancora sarebbe dire del rapporto che gli adulti hanno con i bambini più o meno piccoli.
Avevo così, molto frettolosamente e genericamente, analizzato quali erano i rapporti piuttosto strani che gli adulti hanno nei confronti dei bambini piccoli, prendendo come adulti tutte le persone di una certa età, le persone cosiddette mature che in qualche modo avvicinano e abbordano i bambini; vorrei questa sera analizzare il problema sotto un altro punto di vista, prendendo degli adulti molto ma molto particolari, quelli che per il bambino sono i genitori: la madre e il padre.
Favola: affrontare le situazioni senza paura e rassegnazione
C’era una volta in un paese – e non vi dico qual era – un uomo che si chiamava Binda. Una mattina quest’uomo si svegliò e non riusciva più ad alzare la testa, ma continuava a restare con il capo completamente piegato in avanti e pesante.
Era un uomo abbastanza anziano che viveva solo in casa; era povero, non aveva amici e non aveva parenti, così non si curò di andare dal dottore perché «Ormai sono vecchio, cosa posso farci? Sono destinato, si vede, a finire i miei giorni in questo modo!» si diceva.
La dedizione al cammino determina la natura di ciò che si riceve
Nel compiere la ricerca nella sua vita, fatta per comprendere le varie domande che di volta in volta gli si presentano, l’individuo si dibatte nei perché che non riesce a sciogliere, a dipanare, cadendo fra reti tortuose dalle quali l’uscita sembra allontanarsi sempre più; ed ecco allora nascere domande sulla ragione del dolore, sul perché della vita, sulla realtà o meno di un Dio, sulla casualità di tutto ciò che si vive, e via dicendo.
Reincarnazione: le vite brevi 2 (IF22)
Insegnamento filosofico 22
Vi sono poi i casi di coloro che muoiono in piccolissima età, in tenera età. E quasi sempre queste entità si reincarnano molto velocemente, non perché – come da alcune fonti viene detto – questa entità ha avuto una vita interrotta e quindi deve riprendere quello che non ha compiuto nella vita precedente (come se la vita successiva fosse la continuazione di quella precedente), no, questo non è assolutamente vero, ma semplicemente perché essendo stata una vita molto corta, l’intervallo tra la morte e la vita successiva è necessariamente breve, poiché hanno poco da comprendere da quello che hanno vissuto.
La separatività è il terreno di coltura dell’Io
Tu che sei all’inizio di qualcosa che non conosci ancora,
non commettere lo stesso errore che
hanno commesso molti altri uomini prima di te,
non cercare una strada particolare
perché non vi è una strada particolare
che porti a ciò che tu vai cercando,
La ricerca dell’uomo come riscoperta di sé
Figlio mio,
ciò che io intendo per ricerca è forse più giustamente denominabile come “riscoperta”:
riscoperta di te stesso, del tuo vero “Sé”, di ciò che dentro a te giace,
sepolto ma non silenzioso,
sommerso ma intransigente,
sfuggente eppure concreto quanto e forse più di ciò che le tue mani ora stringono,
ora afferrano, ora percuotono, ora accarezzano.
Reincarnazione: l’evoluzione dell’individuo, le epoche, la frequenza 1 (IF21)
Insegnamento filosofico 21
Trattiamo un poco più da vicino il problema dell’incarnazione.
Ogni volta che abbiamo iniziato questo discorso abbiamo notato che in chi ascoltava le nostre parole veniva innescata la curiosità di conoscere e di sapere quali erano state le loro esperienze nel corso delle vite precedenti; da sempre abbiamo ritenuto giusto non parlarvi di queste cose perché pensiamo che il sapere che cosa si è stati non serva assolutamente a nulla, infatti il conoscerlo può appagare certamente la curiosità del momento, ma non può senz’altro arricchire interiormente l’individuo che ne viene a conoscenza, e lo scopo principale del nostro parlare è proprio quello di far crescere interiormente l’individuo.
Tutto l’accadere è per la nostra evoluzione
Pace a te, figlio e fratello, a te che nel corso della tua vita credi di incontrare mille difficoltà,
e pace anche a te, figlio e fratello, che credi, nel corso della tua vita, di non incontrare mai alcuna difficoltà.
Pace anche a te, figlio e fratello, che versi lacrime quando le lacrime non dovrebbero venire versate.
E pace anche a te, figlio e fratello, che senti in te la durezza che impedisce ai tuoi occhi di far sgorgare quelle lacrime che potrebbero essere per te la vera fonte della liberazione.