Introduzione insegnamento filosofico 6
Quanto abbiamo detto fino a questo punto a proposito dell’Io, figli e fratelli, non è stato detto per restare lettera morta, una serie di frasi e di concetti puramente teorici, ma affinché potesse servire a trovare nella pratica un modo diverso (e migliore) di vivere la vita, altrimenti il nostro venire a parlarvi perderebbe il suo significato e anche il suo fine.
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Il vero amore è oltre la gratificazione dell’Io
[…] L’insegnamento d’amore, è vero, figli miei, è quello di più difficile comprensione, tuttavia questo non deve esimervi dal fatto di cercare di amare veramente il vostro compagno, la vostra compagna, i vostri figli, i vostri genitori, i vostri amici.
Eppure, così facilmente io vi vedo affermare di amare intensamente una persona, e poi, inconsapevolmente, vi comportate in modo tale da umiliarla, calpestarla, dimenticarla e quindi danneggiarla.
Non è il fenomeno che aiuta il cambiamento interiore (VS6)
Criteri per scegliere la propria via spirituale 6
Quello che più può arrivare a stupire chi osserva le persone che si trovano a percorrere, ora come spettatori, ora come attori, il giardino degli incanti è il comportamento di tutti questi individui, che appare spesso totalmente irrazionale e al di fuori di ogni logica comune tendendo, talvolta, a sfumare nel fanatismo e nella più bieca credulità.
Osservate l’osservatore, figli nostri: guardate quanto facilmente è disposto a credere, senza discernimento, a quello che gli viene presentato con grandi squilli di fanfara (basta che le trombe suonino con abbastanza forza è continuità)
L’unico potere senza tempo deriva dal saper amare
Sorelle, fratelli, figli miei,
non lasciatevi abbagliare dalla luce del potere;
non lasciatevi sopraffare dal suo fascino;
non lasciate che il potere materiale vi soffochi totalmente,
perché il vero potere che voi potete e dovete ricercare
non sta nel mostrare l’importanza di se stessi di fronte agli altri,
L’illusione dell’Io e la realtà soggettiva (IIF5)
Introduzione insegnamento filosofico 5
Abbiamo visto in precedenza in quale maniera l’Io viene alla ribalta nella percezione di se stessi a mano a mano che l’individualità inizia a incarnarsi nella forma umana e abbiamo sottolineato quale importanza esso rivesta, quale stimolo esso sia verso l’affrontare le esperienze e, quindi, verso l’evoluzione.
In quest’ottica risulta evidente il fatto che l’Io trae la necessità della sua esistenza (sia pure illusoria) dal bisogno di fornire all’essere incarnato l’occasione per osservare ciò che non ha compreso.
Il valore inestimabile della ricerca interiore
All’ombra della ricerca ho incontrato i miei dubbi
e mi sono confrontato con loro:
alcuni li ho risolti, altri li ho elusi pur essendo certo
di doverli affrontare nuovamente nel corso del mio cammino.
Favola di Atalia, sulla responsabilità dell’evoluto
Un giorno, davanti a Sulaimon, vennero portate due donne affinché venissero giudicate. Le due donne si chiamavano l’una Milca e Atalia l’altra.
Sulaimon le guardò con attenzione e poi disse: «Donne, siete qua al mio cospetto per essere giudicate; voi vi siete azzuffate sulla piazza del mercato offrendo spettacolo indecoroso alla gente e rovesciando il banco di un mercante che esponeva vasellame il quale, giustamente, chiede di essere risarcito dei danni che ha patito. Che cosa avete da dire a vostro favore?».
Atalia sbottò subito, sotto lo sguardo acuto di Sulaimon:
Darsi tempo e dedizione: il capire prepara il comprendere
Fratelli miei, da anni seguo il vostro insegnamento, da anni vengo ad ascoltare le vostre parole, da anni rileggo ciò che voi dite, cercando di capire, cercando di “comprendere”, come dite voi, e cercando di mettere in pratica quanto voi mi volete insegnare.
Per quanto riguarda il capire, non trovo nessuna difficoltà: quanto voi affermate è così razionale, così logico, che mi sembra addirittura in alcuni momenti semplice, direi quasi banale.
Per quanto riguarda il comprendere, io credo di avere introiettato, se non tutto, almeno una buona parte di quello che voi mi avete insegnato.
Le tappe della formazione dell’Io (IIF4)
Introduzione insegnamento filosofico 4
Per chi si avvicina alle nostre parole spinto dal desiderio di comprendere non solo ciò che diciamo ma, soprattutto, quali sono gli elementi indispensabili per affrontare la propria interiorità allo scopo di migliorare la qualità della propria vita, il concetto di Io risulta essenziale.
Quello che più vi mette in difficoltà nelle nostre parole è il fatto che vi proponiamo in continuazione l’Io nei nostri messaggi ma, contemporaneamente, asseriamo altrettanto spesso che esso non esiste ed è soltanto un’illusione.
Ciò che vi fa soffrire è il vostro Io ferito
Padre mio,
tutto – dicono – mi parla di Te e quindi, secondo logica, dovrebbe bastare che io mi guardassi attorno per trovare tutte le risposte, per arrivare al punto finale dei miei perché; basterebbe che io volgessi intorno lo sguardo per farmi una ragione di quella che è stata, che è, e che magari sarà la mia esistenza.
Eppure, Padre mio, tutto questo non mi riesce di farlo e anzi, ti dirò di più, ci sono dei momenti in cui mi ribello a tutto questo, dei momenti in cui dico a me stesso, al mondo e anche a te: basta, io non ci sto più a soffrire, a star male, e non riesco a convincermi che questa sofferenza, questo dolore, hanno in fondo una loro ragione.