D – E’ stato detto che l’uccidere, ad esempio, è una delle prime esperienze che vengono fatte nel corso dell’evoluzione dell’individuo e anche che il sentire si allarga “per successione logica”; non è una successione di altro tipo. Non mi è molto chiaro cos’è questa successione logica per il progredire del sentire.
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Mettersi nella condizione di poter migliorare
Continua la discussione iniziata in Libero arbitrio assoluto e relativo [IF14].
D – Io volevo chiedere una cosa relativa alla possibilità di scegliere nell’Assoluto (l’unico libero arbitrio che esiste, ndr). Volevo sapere: per le persone incarnate, quante vite sono necessarie per arrivare a questa scelta nell’Assoluto?
Libero arbitrio assoluto e relativo [IF14]
Questo è il diciassettesimo anno dei nostri interventi presso di voi e, per un momento, oggi avete dato l’impressione che veramente il 17 sia un numero sfortunato (così come nelle vostre tradizioni) in quanto, nel corso di quella poco più di mezz’ora di discussione, avete dimostrato – chi più, chi meno – di avere veramente tante idee, tutte però molto confuse.
La libertà, il sentire e i corpi inferiori
D – Per me chiaramente non si può essere liberi finché si è soggetti al proprio karma, cioè finché non si riesce a comprendere attraverso l’allargamento del sentire il proprio. Questo implica ovviamente un lavoro che non dovrebbe essere mentale, ma di coscienza; proprio la cosa che noi facciamo sempre fatica a raggiungere.
La connessione tra corpi akasici di sentire simile [IF13]
Spesso voi immaginate che l’inconscio, nel corso degli incontri medianici, venga staccato come se si togliesse la spina da un elettrodomestico. Questo può essere vero nei casi di incorporazione totale; anzi è senz’altro così.
Non si mette nei problemi un altro per liberare sé
D – Tu prima parlavi in merito alla felicità, che tante volte bisogna mettersi delle maschere per non apparire, non so, sempre sorridenti oppure gioiosi; ma succede spesso che uno deve mettersi delle maschere, magari c’è un trasporto di amorosi sensi, cioè uno deve mettersi la maschera in quel momento lì?
Il complesso edipico come spinta a indagare l’altro [IF12a]
D – Quando parlavo degli animali mi riferivo ad un comportamento – come in etologia si legge – che certi tratti sono comuni alla specie, quindi anche all’essere umano. Pensavo agli archetipi, a qualcosa cioè che è un tratto comune alla specie nel comportamento innato o istintivo.
La vita in presenza di una lesione cerebrale
D – E laddove subentrasse una grave lesione cerebrale?
Certamente a quel punto il discorso sarebbe completamente diverso, perché la grave lesione cerebrale potrebbe comportare una diversa acquisizione dei dati da parte dei corpi inferiori.
Il complesso edipico dal punto di vista dei genitori [IF12]
Nella bellissima discussione di oggi siete riusciti in breve tempo a confondermi le idee, distruggendo la mia conoscenza del complesso edipico, arrivando persino a mettere in dubbio ciò che posso aver compreso di quello che è il corpo akasico.
La cultura: le sfide del colto e dell’ignorante
La critica che abbiamo rivolto alla cultura voleva trattare semplicemente e solamente la cultura mal usata, quando resta cosa sterile mentre potrebbe dare un aiuto molto grande, e credo che ognuno di voi sia d’accordo su questo.