D – Possiamo considerare l’amore come la forma più alta – per lo meno alla nostra portata – di comunicazione, di possibilità di dialogo?
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Meglio l’agire egoistico del non agire
Ho udito prima qualcuno che diceva: “Ma allora, se il nostro agire è sempre mosso da impulsi o bisogni egoistici, allora è meglio non agire”.
No, sorelle, no, fratelli, mai questo pensiero faccia parte del vostro modo di essere, mai possa sfiorarvi l’idea di diventare inattivi e di rischiare in codesto modo di cristallizzare.
Anche la scelta apparentemente più sbagliata porta frutto
D – A mio avviso è importante conoscere il proprio compito nell’esistenza. A volte però può succedere che la persona creda di seguire una strada che in realtà invece non è la sua: può essere utile in questo caso contattare, in qualche modo, la propria guida e farsi dare un aiuto?
L’incontro con la sofferenza e l’invito a cambiare
Padre e Madre mia, io mi trovo a far parte di questo “teatro delle ombre” che Tu, da grande regista quale sei, hai creato dal nulla. In esso sono immerso, mi muovo negli scenari che Tu hai dipinto e interpreto le parti che di volta in volta Tu mi assegni.
Forme-pensiero e connessioni vibratorie tra le persone
[…] D – Le creiamo noi le forme-pensiero?
Diciamo che una buona parte delle forme-pensiero è creata da voi, certamente.
D – Le crea anche qualcun altro?
Dall’imprinting agli archetipi [IF48-2focus]
L’argomento in sintesi
È attraverso il processo d’imprinting che si vanno a creare gli archetipi, e questo processo d’imprinting attraversa prima il regno minerale, vegetale e animale. La funzione dell’ambiente.
La motivazione che ci spinge ad aiutare gli altri
D – Quando aiutare qualcuno è un bene, o si fa un bene, o quando aiutando qualcuno si fa un male alla persona che si vuole aiutare?
Vedi, è molto difficile rispondere a questa domanda perché le risposte possono essere tantissime, a seconda delle diverse situazioni, dei diversi casi.
Archetipi transitori e archetipi permanenti [IF48-1focus]
L’argomento in sintesi
Archetipi transitori che si modificano con le esperienze e archetipi permanenti che sono delle pietre miliari di riferimento per il corpo akasico nella sua evoluzione.
Sentire l’amore che È
«Noi vi amiamo»; quante volte abbiamo usato questa frase cercando di comunicarvi in qualche modo la nostra assidua presenza; e quante altrettante volte voi non avete sentito questa nostra assidua presenza perché, magari, persi nella ricerca di quel fenomeno che potesse dimostrarvi la nostra realtà.
L’abbandono del desiderio
Com’è che si può fuggire dai desideri quando vi è un corpo fisico che ha dei bisogni?
Com’è possibile abbandonare il desiderio quando vi è un corpo astrale che vibra e che osserva intorno, nel mondo, tante altre creature che hanno bisogno e che soffrono e che, quindi, fanno nascere in consonanza con il corpo akasico dell’individuo il desiderio che esse non soffrano più?