[…] L’amore, mai parola fu più usata ed abusata! Osservate l’amore di tutti i giorni, quell’amore che ognuno di voi dice di nutrire per i propri parenti, i propri congiunti, i propri amici: guardatelo attentamente. È davvero amore, dite?
Io osservo il matrimonio, il matrimonio in cui è stato detto al momento della stipulazione che vi sarebbe stato amore, comprensione, affetto reciproco ed ecco che improvvisamente – quasi sempre – nella vita di tutti i giorni, alla prova dei fatti, allorché ciò che è stato detto come vincolante dovrebbe essere messo in atto, quest’amore si trasforma in qualcosa usato per ricattare il compagno o la compagna, per far sì che egli faccia ciò che si desidera, per appagare i propri desideri prima di quelli dell’altro, e tutte quelle piccole o grandi meschinità che in continuazione in ogni coppia si possono osservare.
Osservate poi ancora l’amore cantato dai poeti, osservate la tristezza che essi cantano per l’amore infranto, per i cuori disperati, per l’amore non corrisposto.
Certo, tutte cose che fanno vibrare l’animo di chi ascolta, perché tutti, prima o poi, in questa o in altre vite vi siete trovati di fronte ad un amore non corrisposto, un amore che non andava secondo i vostri desideri e che, in realtà, amore non era.
L’amore, quello vero, non ha bisogno di essere corrisposto: l’amore è quel sentimento che fa sentire trasporto verso un’altra persona anche allorché questa persona agisce con indifferenza, o giunge addirittura a maltrattare; l’amore è quel sentimento che non viene bloccato, frenato da nulla, qualsiasi comportamento la persona amata possa tenere.
Ma già, forse l’errore sta nel fatto che – da che mondo è mondo – l’amore viene confuso ed associato con la sessualità, tanto che difficilmente un rapporto d’amore può venire inteso staccato da questa parte fisiologica dell’individuo; ecco allora che se vi è una negazione del rapporto fisico quest’amore diventa tristezza, diventa dolore, diventa a volte rabbia e arriva persino a tramutarsi in odio; ecco che se non vi è un rapporto fisico, un rapporto sessuale, l’amore sembra perdere gran parte dell’interesse, ed anche i legami che sembrano più forti e più duraturi magari finiscono e cadono a poco a poco nell’apatia.
Ma se è vero amore, creature, che vi sia il contatto fisico o meno non è strettamente necessario, strettamente indispensabile; certo, come una volta avevamo detto, il rapporto fisico può essere un sovrappiù, un dettaglio in più che rende il rapporto tra due persone più completo, più intimo; pur tuttavia, se vi è veramente amore, esso non è strettamente – ripeto – necessario e indispensabile.
D’altra parte, quante volte è capitato ad ognuno di voi di osservare due persone dello stesso sesso per strada, o in un film, o in un romanzo, che si amano e che – orrore orrore – arrivano magari ad avere un rapporto sessuale. Se voi davvero riusciste a comprendere la vera essenza dell’amore, che va al di là del sesso, che va al di là dell’attrazione fisica, riuscireste anche a comprendere che, se l’amore è possibile, non è possibile soltanto tra uomo e donna, ma anche tra donna e donna e – perché no – tra uomo e uomo.
Certo, a livello mentale forse buona parte di voi può anche arrivare a comprendere ed accettare questo; però se vi osservaste in certe occasioni: certe risate imbarazzate, o certi movimenti o certi commenti vi potrebbero aprire gli occhi quanto meno su quelle che sono le vostre prevenzioni.
Il vero amore non è quello che si manifesta attraverso l’entusiasmo, attraverso le parole dette, attraverso le azioni compiute nel momento in cui tutto va bene, ma è quello che si manifesta duraturo nelle piccole cose, è quello che viene manifestato all’altro allorché questi si trova in difficoltà, è quello che fa andare contro i propri bisogni, i propri desideri, per fare cosa grata; è quello che non fa dimenticare ciò che l’amato chiede ma, incurante di fare magari anche “brutta figura”, porta fino in fondo ciò che egli ha espresso come richiesta.
L’amore, creature, è tutto questo e molto di più! Il fatto è che tutti voi siete ancora vincolati e legati ad un ideale d’amore che è fermo, è fisso al mondo fisico al quale appartenete; anche se al vostro interno, in ognuno di voi c’è la spinta verso il vero amore, qualche cosa che non riuscite neppure a comprendere, qualche cosa però che, inevitabilmente, attira ognuno di voi, sia esso religioso o ateo, sia esso credente o materialista.
Noi affermiamo che il vero amore, l’unico amore con la “A” maiuscola, è Colui che definiamo il Tutto, ed ognuno di voi, inconsapevolmente, attraverso le azioni che compie ora nel bene ora nel male, ora agendo ora ristagnando, ora nella gioia ora nella sofferenza, in realtà tende proprio verso questo Amore.
L’amore può far soffrire, l’amore può rendere felici, l’amore può far sentire la fine vicina, l’amore può far sembrare che il mondo crolli, tutte queste frasi sono soltanto modi di dire ben lontani dalla verità,
perché l’Amore, l’Amore vero, è ciò che fa credere, è ciò che può far sperare, è ciò che fa sentire, è ciò che fa gioire con l’amato, è ciò che fa piangere, è ciò che fa partecipare, è ciò che fa perdonare, che fa accarezzare, che fa essere felici anche quando nel proprio intimo c’è un sentimento di tristezza.
Creature, pace a voi. Scifo
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Vedo la mia incapacità ad Amare e come la spinta verso l’altro sia sempre ammantata di ego.
Rare volte un certo grado di amore mi ha attraversato, rare volte ripeto, ma chiare e indimenticabili perché non c’era oggetto e non c’era soggetto, e un senso profondo di fiducia era tangibile. Come dice Catia, sono proprio questi piccoli barlumi di luci a rendere evidente e in certi momenti persino doloroso il mio egoismo.
Mi sembra di aver già letto questo post in passato, ma ovviamente repetita iuvant, soprattutto quando si tratta di riflettere su un tema come questo…
Quando l’identità si acquieta l’amore è più accessibile, più facilmente riconoscibile, perché in realtà è sempre qui fuori e dentro di noi, pervade il nostro Essere e la nostra sostanza. A volte è così evidente. Ma quando le problematiche identitarie sono in primo piano, quelle problematiche che, una volta chiarite e risolte, ci porteranno poi a nuove comprensioni, allora l’amore è meno evidente. La propria centralità prende il sopravvento, ma anche in quei momenti, l’aver fatto esperienza dell’amore – l’amore gratuito, che nulla chiede e nulla pretende – ci dona la fiducia che tutto si svolge all’interno di quell’amore, temporaneamente offuscato dalle nebbie della divisione. Non siamo noi che amiamo, semmai è l’amore che si manifesta attraverso di noi, noi possiamo solo metterci da parte e fare silenzio per far sì che la sua voce si possa udire e la sua luce rischiarare il nostro e l’altrui cammino.
L’amore non ha altro sentimento che l’amore. Non c’è pretesa, non c’è gelosia, né tristezza. Libero dai nostri bisogni identitari, possiamo diventarne strumento.
Su questo argomento mi risuonano spesso le parole di San Paolo nella prima lettera ai Corinzi:” La Carità è magnanima, benevola è la carità, non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine”
Tutte le nostre piccole e insignificanti officine ci accompagnano verso questa metà.
Mediamente ben lontano dall’amore vero, scalcio e scaccio qualsiasi tendenza penitenziale e se la vita mi chiama ad indagare ancora sull’amore corrisposto, sull’amore sessuato, lì mi muovo e sguazzo provando a non preoccuparmi troppo. Benvenga il faro puntato sull’amore vero per indicare la strada, l’approdo ma camminiamo senza ritegno nel fango del nostro amore mediocre guardando sereni la meta.
Si non siamo noi ad amare ma e` l’amore che si manifesta attraverso di noi quando siamo nella condizione di completa fiducia in cui la parte egoica si piega a quel che e’ e non altera la realta’…….questa e` la strada nella consapevolezza che la nostra condizione umana e’ imperfetta e procediamo nel cammino coscienti della nostra condizione con il sorriso che mai deve mancare sul nostro volto
…”Il vero amore non è quello che si manifesta attraverso l’entusiasmo, attraverso le parole dette, attraverso le azioni compiute nel momento in cui tutto va bene, ma è quello che si manifesta duraturo nelle piccole cose, è quello che viene manifestato all’altro allorché questi si trova in difficoltà, è quello che fa andare contro i propri bisogni, i propri desideri, per fare cosa grata”…
Oggi sono qui.