L’uovo e la gallina, il senso di colpa e il somatismo [A195-sdc19]

Abbiamo visto che il primo fattore che porta alla creazione di un senso di colpa all’interno dell’individuo è collegato a due situazioni parallele.

  1. Dapprima la constatazione – derivante dal continuo monitoraggio che opera il corpo della coscienza ricevendo i dati che provengono dalle reazioni alle esperienze affrontate sul piano fisico – dell’incongruenza tra le informazioni che esso sente come ideali in rapporto alle vibrazioni provenienti da quanto suggerito dagli Archetipi Permanenti e, in second’ordine,
  2. dal giudizio che l’individuo dà di se stesso e del suo rapporto reattivo con ciò che, di volta in volta, l’esperienza di vita lo pone in condizione di dover sperimentare attraverso il supporto fornito a tale operazione da parte degli Archetipi Transitori.

Com’è facilmente intuibile, questa duplice interazione costituisce parte integrante del ciclo vibratorio akasico/fisico, coscienza/Io, interno/esterno e la necessità della sua esistenza è data dalla finalità di indurre le vibrazioni a compiere il loro percorso circolare adempiendo all’evoluzione dell’individuo, favorendone il movimento all’interno del ciclo interiore individuale, mantenendolo attivo sulle direttive evolutive previste dal Cosmo e indirizzandolo verso sempre più ampie scoperte riguardo a quella che, anche se così spesso misconosciuta e rifiutata,  è la sua più intima e vera realtà, riflesso delle comprensioni acquisite fino a quel punto del suo percorso evolutivo ma, anche, di quelle incomprensioni non ancora risolte che costellano il tessuto del suo sentire.

È dalla presenza e dall’attività di queste interazioni che scaturiscono, come abbiamo sottolineato già più volte, i due elementi affiancati (somatismo e senso di colpa), che portano alla manifestazione all’interno del piano fisico (e, in particolare, nella conduzione della vita dell’individuo incarnato) gli elementi sui quali ruoteranno le esperienze che egli dovrà affrontare dirigendosi verso la risoluzione delle comprensioni non ancora in armonia con le vibrazioni provenienti dagli Archetipi Permanenti.

Abbiamo parlato di “elementi affiancati” e, alla mente curiosa, certamente sarà sorta spontanea la domanda se, in un’ipotetica successione temporale nella manifestazione dei due elementi, si manifesti prima il senso di colpa oppure il somatismo, facendo ritornare attuale il famoso tormentone irrisolto se sia nato prima l’uovo o prima la gallina.
In realtà le due situazioni uovo/gallina e somatismo/senso di colpa, sono alquanto diverse tra di loro.

Innanzi tutto bisogna notare che nel primo caso si osservano due elementi che riguardano essenzialmente l’evoluzione della materia e della forma, mentre nel secondo caso ci si trova dinnanzi a elementi che appartengono al percorso di evoluzione della coscienza, si tratta, quindi, di due aspetti che, se pure collegati all’interno del complesso ciclo di evoluzione del Cosmo, hanno peculiarità ben diversificate tra di loro.

In fondo, chiedersi se sia nato prima l’uovo o la gallina acquista significato e trova la possibilità di una risposta soltanto se la questione viene esaminata all’interno dell’intero ciclo di evoluzione della materia e della forma: limitare tale esame al solo raffronto tra i due elementi terminali (uovo e gallina) non può certamente portare a una risposta soddisfacente e il quesito resterebbe di impossibile risoluzione.

Risposta che, invece, si può trovare prendendo in esame il ciclo di evoluzione della materia e della forma nella sua totalità: è evidente che sia l’uovo che la gallina sono i punti di arrivo di un lungo percorso di evoluzione sia della materia che della forma che hanno portato via via alla formazione di una forma “gallina” attraverso ripetute modifiche di forme precedenti derivanti da successive modificazioni genetiche con il concorso dell’influenza ambientale, le quali non possono che essere fatte risalire alla costituzione della prima forma di vita comparsa all’interno dell’ambiente cosmico, sviluppantesi e diversificandosi attraverso la continua comparsa in successione temprale di causa/effetto (osservando dal punto di vista di un osservatore posto all’interno del Cosmo) di “uova” e di “galline” dalle caratteristiche inizialmente molto diverse da quelle possedute dal prodotto evolutivo finale ma tendenti, attraverso le modifiche genetiche messe in atto col trascorrere dei millenni, a dare vita alla forma attuale sia dell’uovo che della gallina.

È evidente, a questo punto, che la domanda possa arrivare a trovare una risposta soltanto entrando nell’ordine di idee che il Primo “Uovo”, quello generante le forme di vita e i loro processi evolutivi, non possa essere altri che l’Assoluto, il quale riflette la sua (perdonatemi l’espressione irrispettosa!) “Uovità Assoluta” in una “uovità relativa” come è quella del Cosmo, donando al Cosmo la funzione di trasmettere al suo interno i processi che moltiplicheranno nelle materie che lo compongono le spinte successive che porteranno ad attraversare tutto il percorso di evoluzione della materia e della forma fino a dare vita alla forma uovo e alla forma gallina così come sono conosciute al giorno d’oggi.

C’è da osservare ancora un particolare nella questione uovo/gallina, ovvero che, esaminato a stante senza inserirlo nel contesto evolutivo globale, il processo evolutivo in questione appare presentarsi come un ciclo chiuso e autodeterminante in quanto i due elementi coinvolti possiedono entrambi le stesse caratteristiche, dal momento che ambedue possono essere visti sia come la causa che come l’effetto l’una dell’altra.

È evidente che questa considerazione non può che impedire la risoluzione della questione, a meno che non si faccia ricorso all’influenza di qualcosa di esterno a quel ciclo autoreferenziato e, come abbiamo visto, quel qualcosa non può essere che fatto risalire quanto meno al processo di evoluzione della materia e della forma che permea il Cosmo e che interviene, dall’esterno di quel ciclo, per inviare gli impulsi che, pur mantenendo il processo interno del ciclo attivo e operativo, influiscono per modificare la qualità di “causa” dei due elementi in questione provocando, in questa maniera, anche la variazione della loro qualità di “effetti” indirizzandoli verso lo sviluppo evolutivo che è necessario al corretto sviluppo interno del Cosmo.

Il fatto che somatismo e senso di colpa siano essenzialmente riconducibili innanzi tutto al ciclo di evoluzione della coscienza (quindi non direttamente proiettabili sul mero piano della fisicità se non per le ricadute che, eventualmente, provocano nella vita quotidiana dell’individuo incarnato) permette di trovare più facilmente una consequenzialità temporale (sempre osservando la situazione dall’interno del mondo della dualità) semplicemente esaminando le loro qualità di causa ed effetto l’uno rispetto all’altro.

Appare evidente che il senso di colpa sia un effetto. Ma effetto di che cosa?

Ciclo sul senso di colpa

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