Suggerimenti sulla tecnica: osservare il presente [A165-pot6]

Poiché avete fatto molta ma molta confusione, vediamo di procedere come hanno detto le guide, con un po’ più di metodo.

Allora, hanno deciso di assegnarvi dei compitini a casa per la prossima volta, per l’incontro di novembre: vorrebbero che voi, sempre nell’ottica di questo discorso del potere, da qua al prossimo incontro, vi segnaste le occasioni in cui vi rendete conto, siete consapevoli di subire il potere dall’esterno. Segnandovi magari quello che più vi fa stare male nel momento in cui scoprite di subire il potere dall’esterno.

Quindi dovrete semplicemente stare attenti nel corso delle vostre giornate se vi rendete conto, vi accorgete o siete consapevoli che dall’esterno è stato usato il potere su di voi, prenderne nota in qualche maniera (vedete voi come fare) e, se la cosa vi ha dato particolarmente fastidio, tenerne conto, perché può fornirvi degli elementi; questo serve, intanto, per abituarvi a essere consapevoli del vostro rapporto con il potere, cosa che è importante per il lavoro che stiamo cercando di fare, e poi perché, in questa maniera, riuscirete a trovare degli elementi che si agganceranno a quanto è stato fatto in passato, che ne so, a episodi che avete raccontato, ai sogni e via dicendo.

Incominciando, quindi, a tracciare quel percorso che le guide stanno tentando, con molta fatica per l’incapacità innata di tutti voi, di farvi percorrere, per farvi arrivare a intravedere qualche bagliore su quali possono essere le cause dei vostri somatismi. Anche se c’è gente che deve parlare dei propri somatismi, e combinazione dice di non avere somatismi.

In seguito si aggiungerà la possibilità di adoperare un altro strumento (infatti, non sono finiti qua gli elementi per ragionare su quest’osservazione attiva che le guide stanno cercando di fare esercitare su voi stessi, questa volta in maniera più consapevole di quella che l’Io può esercitare normalmente). E sarà il porre la vostra attenzione sui sensi di colpa che il vostro rapporto con il potere smuove in voi, e che, in qualche maniera, hanno notevole influenza sul presentarsi del vostro somatismo. Se avete qualche cosa da chiedere chiedete, perché ho affermato che sarà brevissima; avete la testa molto stanca, lo strumento è privo di potere ora come ora e quindi lo lasceremo riposare un pochino di più.

D – Avevamo tutti formulato delle ipotesi su come esercitiamo il potere, siamo nella giusta direzione oppure ci sono delle modifiche?

Diciamo che l’ottica sta cominciando a essere giusta, la puntualizzazione forse un pochino meno. Infatti, tendete sempre a sconfinare un po’ verso la psicanalisi senza fare una vera osservazione riflessa su voi stessi e sulle vostre reazioni con l’esperienza, con quello che vivete.

Tendete, così, a essere piuttosto dispersivi, andando all’indietro nel tempo o via dicendo. Cercate di ricordare che, molte volte, basta osservarsi sul momento, nei momenti attuali per notare certe cose; invece tendete ad andare lontano, cercando sotto la spinta dell’abitudine a ragionare in maniera psicanalitica, finendo col cercare nel passato le vostre motivazioni. Dimenticando che, se voi avete un’incomprensione, l’incomprensione esiste nel presente e sono nel presente anche le vostre motivazioni.

Certamente, l’incomprensione esisteva anche nel passato, ma altrettanto certamente esiste nel presente, quindi è anche nel presente che è possibile trovare gli elementi che essa porta con se. Non soltanto, ma cercando nel presente, gli elementi sono più facilmente osservabili, e quindi in qualche maniera decodificabili con maggiore semplicità. Osservare nel presente quindi, è molto più facile che andare a ricercare nel passato, dove molte delle cose che potevano essere importanti l’Io ha fatto in modo da mascherarle, censurarle, chiuderle e trasformarle per non ottenere mai uno sminuimento di se stesso.
Quindi state attenti a voi stessi e alle vostre reazioni nell’arco della giornata.

Poi, naturalmente, ci sarà il passo successivo e sarà quello più difficile; ovvero osservare, tra un incontro e l’altro, quali sono stati i momenti in cui avete esercitato il potere e i frangenti in cui l’avete esercitato.

Vi stiamo offrendo, in questo modo, una specie di “aggiunta tecnica”per affrontare il discorso suggerito dalle Guide, in maniera tale da condurvi passo per passo – molto lentamente, per venire incontro alle vostre esigenze di comprensione – a tutti gli elementi che possono servirvi per arrivare a una maggiore chiarezza interiore.

Non riesco a capire in che direzione va il potere, se viene subito esercitato nel momento in cui, ci viene detto di fare una cosa e noi non la facciamo. Tipo, lui adesso ha il suo somatismo, tu ci dici di fare questo esercizio, e io dentro di me penso: “Ah! Giusto, fichissimo”, ma mentre dentro di me penso “lo faccio”, automaticamente mi dico “No, non lo farò”. Dov’è il potere?

È chiaro che l’Io esercita il suo potere cercando di non fare quello che può disturbarlo e cerca di esercitarlo su quello che dall’esterno lo disturba, qualunque provenienza abbia. È evidente, a questo punto, che stiamo entrando un po’ più in profondità nell’esaminare la volontà di potenza dell’Io, il suo sentirsi inadeguato rispetto alla realtà a lui esterna e che sfugge al suo controllo.

Se ho capito bene ci proporrete prima di osservare il potere subito, e poi quello esercitato; giusto? C’è un motivo se iniziamo da quello subito?

Dobbiamo abituarvi all’osservazione di voi stessi, all’osservazione attiva, quindi allenarvi a usare il vostro Io per osservare voi stessi, ed è molto più facile che l’Io reagisca al potere che subisce, e che, siccome gli dà fastidio, ne prenda nota. Anche perché la sente come un’ingiustizia nei suoi confronti e quindi la nota per poterla usare a suo vantaggio appena si presenta l’occasione buona per farlo.

Al contrario, più facilmente, quando l’Io esercita il potere cerca di non farlo notare: quello che viene fatto a me dà fastidio ed è bene che lo sappiano tutti; quello che faccio io agli altri è meglio che non si sappia, che lo faccia più di nascosto possibile per mantenere intatta la mia immagine.

Quindi diciamo che partire con l’osservazione del potere subito può essere considerato una specie di training per arrivare poi al passaggio successivo.

D – Prima abbiamo detto che se dobbiamo osservare le situazioni in cui abbiamo subito il potere, uno degli elementi che ci può aiutare è quello di guardare le situazioni che ci hanno dato fastidio: c’è un campanello d’allarme, un qualcosa per appigliarsi anche nel momento in cui si osserva quando invece mettiamo in atto noi il potere?

Si intuisce che ci sono dei campanelli d’allarme, ma non ve li dico, non ve li dico perché appartengono alla prossima fase, e se ve li dicessi ora vi mettereste a pensare a quelli e non pensereste a quello che dovete fare prima. Margeri, 19 ottobre 2013

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Catia Belacchi

Chiaro.

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