Ci rendiamo conto che vi stiamo chiedendo un grande sforzo nel portare avanti questo corso, sforzo che comporta anche un certo ribaltamento dei vostri abituali schemi di pensiero: è del tutto evidente che cercare di risalire dal somatismo all’incomprensione come vi abbiamo proposto ultimamente, non è, com’è ovvio, un procedimento semplice da mettere in atto.
D’altra parte, se così non fosse, quello che vi abbiamo detto in merito nel corso dell’ultimo periodo non avrebbe una gran ragione d’essere, a parte, forse, solo quella di stimolarvi a essere più attivi nell’osservazione di quanto vi riguarda interiormente, dal momento che siete soliti comportarvi molto pigramente da questo punto di vista!
Per cercare di fornirvi il maggior numero di elementi possibile che vi possano aiutare a portare avanti l’impegno diretto che vi abbiamo richiesto, cerchiamo, quindi, di esaminare alcuni aspetti che, secondo me, hanno necessità di poter venire definiti meglio da tutti voi – e per fare questo saremo costretti, per forza di cose, a fare riferimento a ragionamenti già elaborati in precedenza in modo da non portarvi a perdere di vista la continuità di un processo che non è mai frammentario, ma che mette in gioco tutte le componenti dei corpi inferiori che portano la vostra manifestazione all’interno del piano fisico a essere quella che è e nella quale voi (o meglio: il vostro Io) tendete erroneamente a identificarvi.
- Letture per l’interiore: ogni giorno una lettura spirituale breve del Cerchio Ifior e del Cerchio Firenze 77, su Whatsapp e su Telegram
- Sintesi dell’insegnamento filosofico del Cerchio Ifior: COME LA COSCIENZA CREA LA REALTA’ PERSONALE, qui puoi ordinare il libro. Se lo stai leggendo e vuoi supporto, scrivici
- L’insegnamento filosofico del Cerchio Ifior
- Tutti i libri del Cerchio Ifior scaricabili gratuitamente
- Da dove cominciare, una guida al sito e al Cerchio Ifior
Abbiamo parlato spesso e con continuità del fatto che quello che si riversa nella vostra vita sotto forma di somatismi di varia entità, scaturisce da un’incomprensione che si riflette in un errore di decodifica all’interno di uno dei vostri corpi inferiori, costruendo quel percorso a voi interiore che conduce, nel corso della vostra vita, all’estrinsecazione di un sintomo somatico.
Cos’è l’errore di decodifica?
Ma cos’è l’errore di decodifica e quali addentellati incontriamo nell’accingerci a cercare di individuare tali errori?
Come abbiamo visto, la via che porta all’emergere sul piano fisico di quegli effetti che abbiamo definito “somatismi” scaturisce dagli errori di decodifica attuati sulla vibrazione portatrice della richiesta di dati e, di conseguenza, di esperienza proveniente dal corpo akasico.
Tali vibrazioni, infatti, per poter transitare attraverso le diverse materie che compongono i corpi inferiori dell’individuo, devono venire decodificate durante la fase di passaggio da una materia all’altra, nel linguaggio vibratorio tipico di ogni materia attraversata, altrimenti le informazioni portate dalla vibrazione akasica non potrebbero compiere il loro percorso all’interno dell’individuo incarnato.
La decodifica messa in atto (ovvero la trasformazione in una tipologia di simboli recepibili ed elaborabili dal particolare tipo di materia che, di volta in volta, attraversa) è, com’è evidente, inestricabilmente legata alle possibilità interpretative di ogni corpo attraversato, e queste possibilità interpretative, a loro volta, sono direttamente dipendenti dalle comprensioni che il corpo akasico è riuscito a far sue.
Se consideriamo il fatto che l’individuo non è in grado di dare un giudizio certo su quale sia il suo reale stato evolutivo (e, ancor meno, ovviamente, sullo stato evolutivo delle altre persone) sembrerebbe proprio che non ci sia una base solida sulla quale tentare di individuare gli errori di decodifica compiuti all’interno dell’individuo e, di conseguenza, non ci possa essere una vera possibilità di risalire dai somatismi (cioè gli effetti su di voi risultanti proprio da tali errori di decodifica) alle incomprensioni che ne sono la fonte.
Ragioniamo un po’ assieme, allora, sul concetto di decodifica, non tanto per definirne le caratteristiche (che, in verità sono facilmente intuibili riducendosi, in fondo, a un’errata o solo parziale interpretazione delle informazioni portate da una vibrazione) bensì per cercare di delineare quello che ci può tornare utile per tracciare la strada che stiamo faticosamente cercando di percorrere.
Una prima domanda che possiamo farci è che differenze ci sono (ammesso che ce ne siano) nella doppia decodifica che avviene sui dati portati dalla vibrazione sia nella fase discendente verso il piano fisico sia in quella di ritorno verso il corpo akasico.
Il nostro lavoro, dal momento che cerca di essere tendenzialmente pratico, si incentra principalmente sull’osservazione della fase di risalita della vibrazione, con la speranza che la nostra osservazione ci possa portare a riconoscere in quale punto della propria interiorità, in quale porzione di materia di uno dei corpi inferiori, è avvenuta la decodifica sbagliata. Questo perché nel corso dell’esperienza sul piano fisico avete messo in atto tutte le peculiarità dei vostri corpi inferiori nella pratica della vita, cosicché avete modo di poter osservare nella maniera più completa le vostre reazioni.
A questo punto le possibilità che si presentano sono due: o (nell’ipotesi più ottimistica) i dati raccolti sono stati tali da permettere ai corpi attraversati una migliore decodifica, oppure non risultano sufficienti a tale scopo, di conseguenza la vibrazione di ritorno incontrerà le stesse difficoltà di decodifica che aveva incontrato nella fase di discesa della vibrazione, e le incontrerà nella stessa porzione di materia.
Individuare dove avvenga l’intoppo che porta all’errore di decodifica è, ovviamente, di notevole importanza.
È da questa considerazione che deriva il nostro suggerimento di cercare di individuare e ripercorrere le particolari catene vibratorie collegate al vostro somatismo, in maniera tale da avere un tracciato del loro percorso sul quale lavorare (con l’ausilio degli strumenti che vi abbiamo suggerito: il riconoscimento del somatismo, per individuare il più correttamente possibile da quale dei vostri corpi prende il via, l’esame dei vostri sogni e l’applicazione della tecnica delle parole associate per cercare di individuare il percorso delle vibrazioni al vostro interno).
Posso udire le vostre obiezioni e devo ammettere che tutto questo sembra veramente un procedimento difficile ed estremamente complicato, ma ciò è vero solo in apparenza: in realtà – come spero riusciremo a farvi vedere nell’applicazione pratica – è piuttosto semplice e lineare se riuscirete a svincolarvi dai vostri precedenti schemi e abitudini di pensiero. Quando cercate di esaminare qualche vostra difficoltà nel corso della vita, infatti, come tendete a comportarvi?
Mettete in movimento quello stupendo strumento che avete a vostra disposizione, ovvero il vostro corpo mentale con i suoi ragionamenti e i suoi pensieri. E, allora, analizzate, vi ponete domande, combattete con le vostre emozioni che, in tali occasioni, si acuiscono e tendono a disturbare e a frammentare i vostri ragionamenti, e arrivate, magari, persino a dimenticarvi dei vostri bisogni fisici (il che non è detto che sia sempre male, considerando, ad esempio, l’abitudine della vostra cultura di eccedere nel cibo).
Il risultato finisce con l’essere un groviglio di domande e di risposte che si intrecciano tra di loro piuttosto caoticamente e di ipotesi multiple su voi stessi e sulla vostra vita e sulle vostre reazioni di fronte a ciò che vi accade. Ma, mi domando e vi domando: con quali risultati reali?
Alla lunga accade, magari, che questo vostro lavorio riesca a farvi consumare una certa quantità di energia che abbassa, così, l’intensità di ciò che vi disturbava, portandovi un temporaneo allentamento delle tensioni e delle urgenze, ma oltre a questo? Nella quasi totalità dei casi non trovate vere risposte, ma solamente ipotesi teoriche, spesso anche in contrasto tra loro, che il vostro Io accetta anche con una certa soddisfazione perché si crogiola nell’idea di essere stato bravo, dal momento che ha creato un tourbillon molto scenografico che però, alla resa dei conti, lo lascia allo stesso punto, se non addirittura più confuso.
Noi non vogliamo che questa sia la vostra strada maestra nel fare questo lavoro, ma vorremmo che voi restaste il più aderenti possibile a un percorso che vi porti verso una ipotesi, poggiante su dei dati che vi risultano chiari e accettabili, portandovi di fronte a qualcosa che vi indica in che direzione muovervi per ottenere una maggiore comprensione di ciò che non avevate compreso. Scifo
Prova
Grazie
Le guide hanno portato l’esempio del cibo. È proprio lì che devo imparare a decodificare i simboli.
Grazie