I chakras e il flusso delle vibrazioni tra i corpi [A109-soma3]

Eccoci alla parte un po’ più pratica di questo faticoso lavoro che stiamo cercando di svolgere assieme a voi. Cercheremo di fornirvi gli strumenti per osservare voi stessi e, partendo dal sintomo, cercare di arrivare alla causa del suo manifestarsi.

Per prima cosa è giusto darvi qualche avvertimento: non aspettatevi di avere grandissimi risultati, perché non è una cosa così semplice da fare, tutta in una volta; non aspettatevi che noi vi diciamo qual è la direzione giusta in cui dovete muovervi (anche se, quando sarà possibile, qualche indicazione indiretta potremo fornirvela), perché la direzione giusta in realtà dovrete essere voi a scoprirla; aspettatevi invece che noi vi diamo delle informazioni da aggiungere alle vostre conoscenze, affinché da soli possiate diventare padroni degli strumenti per osservare voi stessi.

Il ciclo che prende il via questa sera sarà un ciclo un po’ difficile, così come è stato difficile tutto quello che ha preceduto, ovvero tutti i messaggi che sono pervenuti, a ritmo anche abbastanza serrato, fino a pochi giorni fa. Questo perché l’argomento è complesso e, tutto sommato, importante e interessante, e volevamo che fosse il più completo possibile, in modo che poteste avere un quadro non frammentario ma articolato dell’insieme dei fattori che entrano in gioco. Così abbiamo cercato di essere più completi e più logici possibili.

Allora, qualcuno di voi si è interessato di chakra nel corso della sua vita? Certamente sì: chi si è occupato di yoga, chi di shiatzu, quindi voi che vi siete interessati di queste cose penserete, certamente, che sarete avvantaggiati rispetto agli altri; invece no, invece assolutamente no, anzi, vi chiediamo di dimenticare tutto quello che sapete (anche se non è mai facile farlo) perché, come nostro solito, affronteremo questo aspetto in maniera particolare e semplificata al massimo e fare riferimento a quello che sapete da altre fonti può essere per voi motivo di confusione e distogliervi dallo scopo che ci prefiggiamo.

Voi vi domanderete perché abbiamo tirato fuori l’argomento dei chakra. L’abbiamo fatto semplicemente perché è possibile, conoscendo alcune semplici particolarità di base dei vari chakra, poter usare questo concetto per cercare di risalire dal vostro sintomo alle vostre incomprensioni.

Tutto il resto del discorso filosofico/spirtualistico/culturale che accompagna questo argomento a noi, in questo ambito, non interessa, dal momento che non è nostra intenzione dar mostra di erudizione, di cultura, di sapienza esoterica. Tant’è vero che nel presentarvi quella sorta di grafico che vi abbiamo fatto pervenire, abbiamo eliminato, ad esempio, tutti i nomi originali dei chakra, per non costringervi a ricordare termini difficili, e a fare uno sforzo non indifferente, cosa che, tutto sommato, non vi sarebbe servito a niente; i nomi che abbiamo usato per distinguere i vari chakra sono già, di per , il riassunto delle indicazioni di quello che ci interessava e che era necessario farvi conoscere.

Cos’è che dovete ricordare nell’esaminare questo nuovo aspetto dell’osservazione di voi stessi che vi stiamo proponendo? Che per osservare il proprio sintomo e arrivare a ciò che l’ha provocato è necessario sempre, più di tutto il resto, che non perdiate mai di vista il fatto che l’incomprensione che c’è alla base dei vostri somatismi non è dovuta a fattori esterni, ma vi appartiene.

Ovverosia, che la problematica che voi vivete e che si manifesta come sintomo sul piano fisico è soltanto vostra: tutto quelle cose che ci sono all’esterno di voi stessi (le altre persone, le mogli, i figli, i mariti, gli amici, i terremoti, i sconvolgimenti sociali e tutto quello che ancora vi può venire in mente) sono soltanto dei mezzi grazie ai quali voi esercitate la vostra ricerca della comprensione di voi stessi, della vostra interiorità.

E che, in realtà, osservando con un occhio di riguardo questi impulsi che vengono dall’esterno di voi stessi, non potrete mai arrivare a comprendervi se non terrete conto che il punto di partenza non riguarda l’esterno e ciò che, in esso, apparentemente, vi influenza, ma è ciò che è vostro, che vi appartiene come risultato delle vostre incomprensioni ed è quella la parte che, veramente, profondamente, influenza fino in fondo il vostro modo di comportarvi nei confronti della realtà.

Abbiamo visto che, per presentarsi all’interno della vita che vivete, il sintomo somatico è il punto terminale delle vibrazioni via via decodificate nel passaggio attraverso i vostri corpi inferiori, compiendo un percorso vibratorio circolare che parte dal corpo akasico per arrivare al corpo fisico, per ritornare poi al corpo akasico subendo, sia nella fase di discesa che nella fase di risalita delle decodifiche, che vengono rese necessarie da diversi elementi:

– il fatto che le materie dei corpi sono diverse tra di loro per natura, densità e qualità,
– che l’asse portante delle vibrazioni che vi attraversano è la quantità di comprensione che avete raggiunto nel momento in cui si propagano verso i corpi inferiori dando il via al piccolo ciclo akasico/fisico,
– e che sono proprio la quantità e la qualità della vostra comprensione (quindi il grado di sfumature che si sono strutturate al suo interno) ciò che non solo detta i ritmi propri del ciclo vibratorio, ma che anche determina la capacità, da parte dei vostri corpi inferiori, di decodificare in maniera più o meno adeguata quanto proviene dal corpo akasico.

Se riflettete un attimo sullo schema dei chakra che vi abbiamo fornito, noterete che essi sono rappresentati attraverso tutto il corpo fisico.

C’è da dire, per amor di precisione, che, solitamente, i chakra vengono considerati in numero di sette, ma, in realtà, quelli che di solito si considerano sono solo i sette chakra principali, mentre vi sono diversi altri chakra secondari, più piccoli, che costellano un po’ tutto il corpo dell’individuo incarnato nel suo insieme.

I chakra, come voi sapete, sono dei vortici vibrazionali che costituiscono una sorta di portale per le vibrazioni che attraversano i vostri vari corpi, attraverso i quali esse arrivano a sfociare all’interno del piano fisico. Questo significa che è attraverso quei sette chakra che, preferenzialmente e in maniera più massiccia, transitano le vibrazioni che percorrono i vostri corpi transitori, trovando il loro percorso preferenziale attraverso a un chakra piuttosto che a un altro.

Se guardate lo schema che vi abbiamo fornito, abbiamo indicato nei due chakra inferiori (quello che abbiamo chiamato basale per semplificare la cosa, e quello che abbiamo chiamato pelvico) i vortici nei quali si stabilisce un canale preferenziale di percorso verso l’espressione nel piano fisico per quelle che sono le vibrazioni che riguardano le vibrazioni tipiche della materia fisica del vostro corpo fisico.

Attraverso altri tre chakra (quello dello stomaco, quello del cuore e quello della gola) trovano canali preferenziali per la loro manifestazione le vibrazioni che attraversano la materia astrale dell’individuo.

Analogamente le vibrazioni che attraversano il corpo mentale tendono a legare il loro influsso attraverso i chakra che abbiamo denominati della fronte e apicale.

Per aiutare con un’immagine visiva la vostra percezione di quanto stiamo dicendo è possibile immaginare (pur tenendo conto dei difetti che tale immagine, in realtà, possiede) questo passaggio delle vibrazioni attraverso i sette chakra come un circolo in cui le energie in arrivo dal corpo akasico vengono decodificate dalla materia del corpo mentale, permettendo il loro transito attraverso la relativa materia mentale, quindi, attraverso la continua decodifica attuata dalle varie materie incontrate, percorrono la materia del corpo astrale prima e del corpo fisico successivamente, fino a sfociare in azioni, reazioni e comportamenti all’interno del piano fisico, per poi ricominciare all’inverso i cicli di decodifica e trasmissione effettuando il percorso di ritorno in risalita verso il corpo akasico.

È, dunque, lo stabilirsi di questo circolo vibrazionale all’interno dei vostri corpi che, in qualche modo, scandisce e modula il vostro modo di rapportarvi a comunicare con voi stessi e con l’esterno di voi stessi.

Come ho detto, l’immagine che ci siamo costruiti per comodità di rappresentazione mentale, ha inevitabilmente dei difetti e delle pecche. La principale è costituita dal fatto che il percorso delle vibrazioni può essere erroneamente recepito come un percorso bidimensionale, come un ciclo esterno che scorre lungo le direttrici del corpo fisico dell’individuo, dall’alto al basso del corpo dell’individuo, mentre la realtà è ben diversa. Infatti le vibrazioni seguono un percorso che potremmo definire per lo meno quadridimensionale, dal momento che attraversano quattro strati di materie compenetrate tra di loro intimamente, interessando non la superficie dei vari corpi ma l’interezza della materia di ogni corpo, ma è inutile stare a dilungarci su questo aspetto che, se pure non privo di importanza e di conseguenze, esula dagli scopi che ci siamo prefissi.

Facciamo per un attimo una digressione, per riagganciarci a qualche cosa che avevamo sottoposto alla vostra attenzione diversi anni fa.

Osservando il posizionamento che vi abbiamo suggerito relativamente ai chakra principali, noterete che è possibile riscontrarvi un raffronto ideale con un simbolismo che avevamo usato in passato, ovvero il simbolo della clessidra che, come ricorderete, avevamo usato nel proporvi in veste grafica il passaggio della Vibrazione Prima all’interno dei corpi dell’individuo.

Infatti se voi riuscite a visualizzare il posizionamento come costituito da un chakra centrale, tre chakra superiori, e tre chakra inferiori, ecco che il simbolismo della clessidra, con il suo punto centrale, può ancora essere teorizzato. In questo ipotetico schema, il chakra centrale che è quello dello stomaco (talvolta denominato come plesso solare), è quello che ha la funzione, il compito di riequilibrare l’insieme del movimento vibratorio che attraversa l’individuo e può essere immaginato come il nucleo centrale vibrazionalmente più forte e più complesso rispetto agli altri. Questo concetto lo potete trovare, se vi interessa approfondire l’argomento (cosa che, in questo corso, non è tra le nostre intenzioni), in particolare in alcune dottrine orientali, specialmente giapponesi, dove viene denominato hara (come vedete, sto facendo sfoggio di cultura).

Immagino che i più attenti tra voi stiano per muovere l’obiezione che, nello schema che vi abbiamo portato, il chakra centrale non sembrerebbe essere quello dello stomaco, bensì quello del cuore.

Avete ragione, quello che posso dirvi, per il momento, è che allo stadio attuale dell’evoluzione dell’uomo il punto centrale è situato, dal punto di vista dell’equilibrio delle energie, nel chakra dello stomaco. Ma il centro, essendo un punto di equilibrio, varia in funzione delle forze in gioco, quindi è fluttuante entro certi valori. Nel momento in cui il piccolo ciclo akasico/fisico sarà in equilibrio vibratorio, il chakra centrale diventerà quello del cuore, ma non è il momento di affrontare questo argomento, se vi interesserà potremo farlo in seguito con maggiori delucidazioni.

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Romana

Sono felice di avervi trovato e di ricevere ogni mattina quello che considero una bellissima riflessione e un insegnamento di vita. Quindi indegnamente posso dire solo Grazie.
Romana

Leonardo

Grazie

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