[…] Esistono due modi per avanzare nell’evoluzione e nella comprensione delle cose: il primo è il metodo “prova ed errore”, attraverso il quale si acquisisce comprensione dagli sbagli che si commettono.
Il secondo è quello del ragionamento attraverso il quale è possibile impostare il problema a priori, elaborare delle soluzioni e applicarle secondo le proprie cognizioni, saltando a piè pari molti degli errori che si possono fare per poca avvedutezza, troppa impulsività o per limitata comprensione degli elementi in gioco. Senza dubbio anche questo secondo percorso porta spesso a delle azioni erronee, ma, quanto meno, spesso impedisce di commettere quei tanti piccoli errori pacchiani che costellano comunemente il metodo “prova ed errore”; infatti, il secondo metodo è reso più fruttuoso dalla conoscenza e dalla comprensione più accurata di quali sono gli elementi in gioco e delle loro interrelazioni.
Quindi riteniamo che, prima di potervi indicare come eventualmente decodificare i simboli che vi riguardano, è necessario, per voi che seguite il nostro insegnamento, avere un quadro accurato e il più possibile preciso di quale sia la genesi e lo sviluppo del simbolo, in maniera da poter usare nella sua osservazione quello strumento potente, flessibile, meraviglioso e talvolta usato poco e male che è la vostra intelligenza.
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Finora abbiamo visto come nascono i simboli e quale sia lo scopo della loro esistenza ovvero, principalmente, la necessità di fornirvi gli strumenti adatti per comunicare con i vostri simili e, più avanti nell’evoluzione, con tutti gli elementi della realtà con cui gradatamente venite a contatto e con cui vi rapportate.
Vediamo ora di inquadrare alcuni altri elementi che possono venire inseriti nella trattazione che stiamo facendo. Senza ombra di dubbio possiamo affermare che il simbolo ha un’importanza estrema nella vita dell’individuo incarnato: è grazie a esso, attraverso l’elaborazione mentale delle vibrazioni simboliche che si manifestano nell’espressione del simbolo all’interno della vostra vita per mezzo dei principali mezzi di comunicazione, del linguaggio e del comportamento, che è possibile la vita di relazione, l’aggregazione in gruppi famigliari, in culture, in società, in nazioni e via dicendo. Se non esistesse il simbolo niente di tutto questo sarebbe possibile e ogni individuo resterebbe un’entità a sé stante, col risultato di perdere velocemente la possibilità di acquisire nuove informazioni adatte e indispensabili per ampliare la sua comprensione e, di conseguenza, per alimentare la sua evoluzione.
Il simbolo, quindi, è decisamente un elemento importante nella conduzione della vostra vita.
Questo significa che, per forza di cose, esso ha una grande importanza anche per la costituzione, la formazione e l’espressione del vostro Io. Questi, infatti, acquisisce dal simbolo la sua capacità di relazionarsi con l’esterno da sé e non soltanto, anche quella di relazionarsi con se stesso, in quanto l’immagine che l’Io ha di se stesso è governata dai simboli che vengono recepiti dall’individuo e che provengono dall’ambiente simbolico/comunicativo in cui è inserito: per fare un esempio, l’Io di un aborigeno australiano è strutturato in maniera molto diversa dall’Io di un europeo, in quanto i simboli di riferimento dell’aborigeno sono più legati strettamente alla natura di quanto lo siano quelli di un qualunque europeo.
È evidente che questo non può che essere rapportato anche alla costituzione degli archetipi transitori i quali, in ultima analisi, possono essere considerati come la sperimentazione di simboli particolari e comuni a porzioni di umanità, al fine di contribuire a creare una sempre più ampia possibilità di interazione e di comunicazione tra gli individui delle razze in corso di evoluzione.
Osservando questa sorta di gioco di specchi della realtà in cui ogni immagine è conseguente e collegata all’altra in una catena strettamente relazionata dalla quale non può mancare alcun anello, pena il suo dissolvimento, è facile, almeno secondo me, rendersi conto che le vibrazioni simboliche che permeano gli archetipi transitori non possono essere considerate altro che una versione ridotta e incompleta a causa della ricezione soggettiva individuale delle vibrazioni simboliche provenienti dagli archetipi permanenti, a loro volta riflesso frammentato all’interno della illusoria proiezione all’interno della dualità del simbolo per eccellenza, ovverosia l’Uno. Scifo