L’osservazione dello psicosomatismo per il suo superamento [A90]

D – Si possono distinguere due tipi di interventi karmici, c’è quello che magari nel corso di una vita può avere giusto lo scopo di cercare di interrompere la cristallizzazione, poi c’è il caso diverso tipo una bambina che nasce con dei problemi alle gambe…

Non ho detto che a ogni azione karmica corrisponde una cristallizzazione. Non è assolutamente così, anzi, l’esperienza karmica ha tante sfumature diverse, anche se poi lo scopo è sempre lo stesso cioè quello di indurre l’individuo, con una certa coercizione, a comprendere qualche cosa.

Voi tendete a considerare il karma come una spada di Damocle che è pronta a tagliarvi il corpo in due e dalla quale dovete ben guardarvi e stare attenti, invece dovreste vederla come un dono che vi viene offerto per aiutarvi ad andare avanti. Quindi, nel momento in cui vi accorgete o pensate di accorgervi di stare subendo un karma, non state a soffermarvi molto sui suoi effetti, al di là di quelli che possono essere gli aspetti comuni del poter vivere, che dovete pur vivere la vostra vita; dovete cercare invece di focalizzare la vostra attenzione su quello che il karma vi sta insegnando o vi dovrebbe insegnare. A quel punto vi risparmiate sofferenze future e, magari, interrompete anche la sofferenza attuale.

[…] D – Ad esempio c’è questo aspetto che secondo me si sta cercando un po’ di esagerare, di partire dal sintomo psicosomatico e di risalire all’incomprensione

Ovviamente il discorso tra psicosomatismo e cristallizzazione da questo punto di vista è molto diverso, quindi limitiamoci agli somatismi, perché poi a voi quello che interessa sono le ricadute sul piano fisico e quelle che vivete come problema interiore. Certamente il vostro interesse principale non può essere altro che quello di cercare di non soffrire. E qua parlo sia di sofferenza fisica che di sofferenza emotiva e sofferenza mentale.

Il vostro interesse è quello di fare le cose che dovete fare senza suscitare in voi tutte queste sofferenze che portano a un irrigidimento dell’Io e, quindi, a una sua reazione con l’evolversi della situazione in una concatenazione di cause ed effetti che diventano sempre più difficili da superare.

Allora voi avete uno psicosomatismo con un organo bersaglio, osservate lo psicosomatismo e cercate, partendo dall’organo, di vedere le diramazioni a cui fa capo questo organo all’interno del vostro modo di essere, dove porta la vostra esternazione di voi stessi; vi accorgerete, così, che vi sono dei cammini all’interno di voi che partono dal vostro organo bersaglio per arrivare alla vostra interiorità. Voi direte “ma come faccio a capire se ho capito?”. Semplice: se avete capito, il vostro psicosomatismo si attenuerà se non addirittura sparirà del tutto.

D – E questo allora porta a una domanda che faceva un’amica: se effettivamente lo psicosomatismo non cambia ma anzi degenera, è proprio perché non si è guardato nella direzione giusta, o magari si è guardato nella direzione giusta ma non si affrontano le esperienze giuste per mandare vibrazioni che possono sciogliere lo psicosomatismo?

Ovviamente generalizzare può essere pericoloso e fuorviante. Possono essere vere tutte e due le ipotesi aggiungendovi l’ultima che ho fornito, ovvero che l’osservazione porta a un irrigidimento dell’Io per cui lo psicosomatismo magari aumenta invece di diminuire, perché l’Io non vuol vedere quella cosa, non volendo vedere quella cosa le vibrazioni ritornano al corpo akasico che chiede di nuovo di cercare di capire quell’aspetto, mandando delle vibrazioni più forti, e la vibrazione più forte è ostacolata e arriva a manifestarsi sul piano fisico con uno psicosomatismo ancora più accentuato.

Quindi, per cercare di ovviare a queste specie di serpente che si morde la coda, è importante cercare di osservare se stessi cercando di sfrondare la propria osservazione di tutti quegli elementi che possono aumentare l’impatto delle vibrazioni fastidiose o negative all’interno di se stessi, cioè cercare di eliminare prima il vittimismo nel proprio modo di comportarsi, cercare di evitare le reazioni aggressive, insomma cercare di evitare un po’ alla volta tutti gli elementi che possono aumentare il sintomo impedendo di vederne la reale costituzione, la reale formazione di partenza.

D – Quindi stai dicendo che cercare di analizzare in forma “ossessiva” se stessi potrebbe essere semplicemente un ostacolo, un’aggiunta per l’aumento dello psicosomatismo.

Certamente non basta volerlo, bisogna arrivare a comprendere il perché, quindi va fatto nella maniera giusta senza ansia, senza pensare che bisogna ottenere a tutti i costi dei risultati ma bisogna cercare invece di ottenere la cosa migliore e più utile per se stessi, per se stessi come insieme di individuo. Noi sappiamo che il meglio per l’individuo è la comprensione, di conseguenza il risultato a cui si deve tendere è la comprensione degli elementi che hanno fatto scaturire lo psicosomatismo.

D – E in questo caso specifico magari colpisce organi specifici come piedi e mani, può esserci qualche indizio maggiore se puoi dirlo, oppure è cosa generica.

Certamente se la manifestazione avviene all’interno di un organo bersaglio e questa manifestazione si ripete, è perché attraverso quel tipo di manifestazione è possibile, per l’individuo, comprendere qualche cosa, altrimenti non ci sarebbe quella manifestazione, ma ce ne sarebbe un’altra.

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Catia Belacchi

Grazie

Leonardo

Grazie

Natascia

Interessante e utile a nuovi spunti di riflessione

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