L’azione benefica equilibrata da una “malefica” [A67]

Ultimamente avevamo espresso un concetto di cui, nella vostra limitatezza, non avevate colto le implicazioni e le sfumature importanti. Avevamo, infatti, affermato che quando si fa del bene, in base alla legge dell’equilibrio, l’azione benefica viene controbilanciata dall’immediata messa in atto di un’azione “malefica”.

Essendo abituati ai semplicistici termini di voi stessi, la vostra immediata interpretazione è stata che nel momento in cui compivate qualcosa di buono vi sarebbe accaduto prima o poi qualcosa di negativo. Le cose non sono proprio in questi termini.

Le energie che mettete in moto sui vari piani di esistenza nel momento in cui compite un’azione “benefica” devono, per la legge dell’equilibrio, necessariamente essere compensate da energie di segno opposto in qualche parte del Cosmo, al fine di mantenere inalterata la qualità e la quantità energetica del Cosmo stesso.

Questo non significa necessariamente che queste energie ricadano sulla vita di chi ha compiuto l’azione benefica (anche se talvolta, per necessità karmiche individuali questo accade), ma trovano il loro equilibrio (per fermarci a una scala planetaria, anche se il discorso, in realtà, comprende tutto l’ambiente del Cosmo in cui le energie vengono smosse) nell’espletarsi della reazione energetica equilibrante in un altro ambito, magari distantissimo da quello di partenza.

Qualcuno potrebbe pensare che, allora, non vi sia giustizia in questo riequilibrarsi delle energie o nella loro conservazione, ma non è così: la manifestazione delle energie negative andrà a verificarsi dove vi sono le condizioni migliori (nel senso di utilità per l’evoluzione) per la loro estrinsecazione, ovvero, per fare un esempio, su una persona che abbia necessità di sperimentare la nascita e il dipanarsi di quel tipo di vibrazioni “negative”. Che, preme sottolinearlo, veramente negative in fondo non sono, in quanto diventano un mezzo per permettere a quella persona di comprendere qualche cosa di più di se stessa. Rodolfo

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natascia

Se questo equilibrio deve essere mantenuto, è naturale pensare che nella rappresentazione del duale, continueranno ad esserci le guerre, la povertà e le sopraffazioni.
Dunque non è in questo mondo che vedremo realizzare, quello che posso immaginare come bene per tutta l’umanità. Necessariamente dobbiamo esperire attraverso la visione duale, per prendere coscienza dell’Uno.

Luciana

Infatti non credo alla fine del male della povertà e alla soluzione di tutti i conflitti….ma ad un continuo bilanciamento di energie contrapposte…tuttavia se sentiamo di agire è giusto sempre agire….
Tutto è dinamismo….tutto essendo vita deve muoversi e creare effetti…

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