D – Fino a che punto diventa lecito rielaborare una cosa, e quando diventa in realtà è più un ostacolo, un impedimento a quello che è poi il normale scorrere della vita di tutti i giorni?
In realtà, voi continuate a pensare che la riflessione su voi stessi sia quello che dovete fare, sia quello che può aiutarvi a comprendere, ma non è così.
Come noi abbiamo detto per parecchi anni, l’unica cosa che veramente dovete fare è quella di osservarvi. È l’osservazione quella che vi evita di cadere in quei passaggi reiterati (riflessioni e ruminazioni, ndr) che, alla fine, finiscono con non concludere niente, a confondervi ancora di più le idee.
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Certamente voi, mentalmente, come Io, tenderete sempre e comunque a cercare di rielaborare quello che avete fatto o quello che non avete fatto, e cercare delle giustificazioni a voi stessi o al vostro comportamento, e magari a cercare di attribuire la responsabilità di quello che è accaduto all’esterno di voi stessi, ma questo è un processo normale del vostro Io che avverrebbe sempre e comunque. Non fateci neanche tanto caso, è normalissimo questo.
Non date neanche molto peso alle vostre classificazioni di giusto e sbagliato, perché sono condizionate da troppi elementi che in realtà non hanno una vera pregnanza, una vera importanza, se non per quello che riguarda la regolazione del vivere comune con le altre persone. Quello che è importante, invece, è osservare voi stessi mentre il vostro Io mette in atto tutti questi ragionamenti; perché, dall’osservazione, voi potete trarre il succo di quelle che sono le cose veramente importanti per voi.
D – La vibrazione attiva l’Io, che comincia a pensare “ho fatto bene – ho fatto male”, a riflettere o a scegliere gli elementi che gli possono servire oppure no.
Non attiva l’Io, attiva delle reazioni dell’Io, di alcune parti dell’Io, alla vibrazione. Se ricordi, avevamo detto che la vibrazione, scendendo, incontra la materia dell’Io e certe parti di questa materia vibrano in corrispondenza alla vibrazione che arriva dall’akasico. Ecco, quelle parti che vibrano, arrivano in primo piano nell’Io che, in qualche maniera, le mette in atto. Scifo
Conosci te stesso come osservazione di sé: dei propri processi.