Esempi di Archetipi permanenti e transitori [IF75.2focus]

Gli archetipi permanenti sono, invece che dei campanellini, (si veda l’esempio dei campanellini nel post precedente, ndr) delle campane che rintoccano, dando delle note diverse, immutabili, alle quali poi tutta l’evoluzione fa riferimento e che costituiscono delle idee ben precise che sono delle tappe da raggiungere nel corso dell’evoluzione della razza.

Per farvi un esempio: l’idea di fratellanza con gli altri uomini non è un archetipo transitorio ma un archetipo permanente; e questa idea di fratellanza che rintocca all’interno dell’umanità, viene richiamata all’attenzione dell’umanità da un Maestro o dall’altro, o da un insieme di circostanze, in maniera tale da muovere le coscienze di chi è incarnato verso l’ottenimento di quello che la vibrazione che si riceve dall’Assoluto fa percepire essere la direzione giusta.

Naturalmente, per arrivare a quest’idea di fratellanza bisogna passare attraverso vari gradi, non si può passare dall’egoismo puro e semplice per arrivare all’altruismo assoluto. E allora dovete immaginare questi archetipi transitori che si formano attraverso le esperienze degli uomini, delle persone incarnate, come dei gradini provvisori, delle piccole tappe raggiunte da porzioni dell’umanità per arrivare a quello che è poi l’archetipo, invece, permanente, che modula l’esistenza, la creazione, la stabilizzazione di quelli che sono gli archetipi transitori.

[…] D – Quindi essendo un archetipo che influenza una gran parte della massa di persone, dentro quella massa di persone magari c’è qualcuno che arriva prima e qualcuno che arriva dopo, poi magari modificando quell’archetipo transitorio per arrivare a quello fisso?

Certamente, certamente; perché‚ ovviamente, all’interno di una piccola o grande porzione di umanità l’evoluzione di ogni individuo è diversa, il sentire di ogni individuo è diverso; quindi, chiaramente, ognuno vive questo archetipo transitorio modificandolo in se stesso secondo il proprio sentire; è lì che si fraziona ancora di più la realtà, però tutti tendete poi a un’unica meta, che è quella data dal rintocco dell’archetipo permanente, il quale è quello che, praticamente, attira a il sentire, il movimento verso l’acquisizione del sentire da parte degli individui incarnati.

D – Scusa, gli archetipi transitori sono diversi a seconda della singola situazione? Che ne so (per dire una scemenza): in Italia ci sono certi archetipi transitori e in India ce ne sono degli altri, o sono globali?

Diciamo che, nascendo principalmente dalle esperienze compiute dagli individui sul piano fisico, e quindi da come si sviluppa la loro società, da come interagiscono con gli altri, sono strettamente legati a quelle che sono le condizioni culturali, socio-ambientali della porzione di umanità in cui l’individuo è incarnato.

Ecco, così, che ogni gruppo etnico – per circoscrivere un attimo il discorso – avrà degli archetipi suoi personali a cui fare riferimento. Quello che è importante è che, però, ogni gruppo etnico, pur avendo archetipi suoi personali, è poi diretto tutto verso quello che è l’archetipo permanente, che invece è valido per tutta la razza al completo.
Questo significa che, in realtà, vi sono tante vie per arrivare alla stessa cosa quanti sono gli individui incarnati sul piano fisico. Scifo

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Catia Belacchi

Post molto chiaro.

Leonardo

“Ecco, così, che ogni gruppo etnico – per circoscrivere un attimo il discorso – avrà degli archetipi suoi personali a cui fare riferimento.”

È interessante notare come nell’era della globalizzazione le distinzioni etnico-culturali si vadano assottigliando, fino a scomparire a favore di una culturale globale.

Da questo punto di vista sembra che sia in atto sia un decadimento dei vecchi archetipi transitori sia la creazione di nuovi sulla base di una condizione sociale vissuta come “villaggio globale”.

Insomma, archetipi transitori che mettono in evidenza l’interconnessione tra tutti gli esseri senza distinzione di sesso, culturale, razza ed etnia.

Pensate all’ archetipo transitorio della “natura”, quanto il rapporto dell’umano con animali, piante, ambiente è cambiato e diventato di dominio mondiale.

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