[…] Ora, se vogliamo stringere ancora un attimo il campo dei cicli, vedrete che all’interno del ciclo di un corpo (prendiamo sempre il corpo fisico come esempio) vi sono due cicli diversi, che a vedere così dalla tabella sembrerebbero distaccati tra di loro, ma che in realtà sono compenetrati e agiscono contemporaneamente.
Mentre un ciclo si compie, contemporaneamente anche l’altro si compie, quindi le vibrazioni si combinano in qualche modo, ed ecco quindi che, a questo modo tutta la realtà si sviluppa e si spiega all’interno dell’Esistente.
Se osservate un attimo con attenzione questo complesso caleidoscopio di cicli che vi abbiamo proposto, esso è un po’ un esempio figurativo di quello che è stato il nostro insegnamento in questi ultimi anni.
Infatti noi siamo partiti all’inizio con certe piccole cose, le solite cose che riguardano l’insegnamento morale, l’insegnamento etico, e da lì, un po’ alla volta, il nostro ciclo d’insegnamento si è allargato, abbracciando sempre più grandi realtà, che però hanno costituito dei cicli in cui il resto entrava a far parte anche se osservato ormai con una prospettiva diversa: allo stesso modo se voi prendete il ciclo più piccolo del corpo fisico, se osservate questo ciclo e vi limitate soltanto a questo, potrete trarre delle deduzioni e dire determinate cose, ma è soltanto quando allargate la vostra prospettiva e vedete il corpo fisico nella totalità dei suoi cicli, che il discorso sarà già diverso pur comprendendo gli stessi elementi, giusto?
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Allo stesso modo, le verità, quelle che noi per lo meno vi portiamo, che veniamo a presentavi, un po’ alla volta si stanno allargando, ampliando, pur contenendo sempre quanto è già stato detto, anche se trasformato, per necessità di cose nei nuovi elementi che siamo andati presentando nel tempo.
[…] Prendiamo l’elemento più semplice: il corpo fisico. Esaminiamo la parte sinistra, quella freccia che gira intorno agli elementi che all’interno del corpo fisico provengono dai corpi superiori, e che vengono elaborati per essere presentati all’esterno. Ora vista così sembrerebbe che, come dicevi tu, questa vibrazione all’interno del corpo fisico, continui a girare su se stessa senza trovare uno sbocco. E’ questo che intendevi no?
Sembra che non trovi uno sbocco e che continui a girare su se stessa, ma non è così. Voi avete trascurato la parte più importante: certamente la vibrazione gira all’interno del corpo fisico, ma poi, alla fine, arriva all’esterno, al mondo fisico. La vibrazione all’interno dell’individualità non si ferma nell’individualità, esce all’esterno.
Si manifesta all’esterno e poi da questa azione ritorna all’interno, e ritorna modificata: è lì che cambia il circolo, a quel punto, perché alla sinistra arriva questo impulso proveniente dai piani superiori, si manifesta come esperienza, e come comportamento del piano fisico, dal piano fisico ritorna indietro nella parte destra del corpo fisico (nella tabella logicamente, non nella realtà), ma immettendo nel corpo fisico una vibrazione modificata che entra in circolo nel corpo fisico, si modifica ancora e ritorna su verso l’alto.
[…] Ora volevo togliere una curiosità a una persona che ha chiesto dove si situano le fobie in tutto questo discorso, parlando in maniera semplice perché poi si ritornerà su questo discorso, poiché è evidente da tutto questo che bisognerà ritornare ancora sullo psicosomatismo per capire meglio la sua genesi, per chi sarà interessato a comprenderla, logicamente.
Le fobie – come genesi, come nascita – non si possono situare altro che nella parte più alta del corpo mentale, nel mentale superiore, in quanto provengono, principalmente anche se non sempre, da esperienze di vite precedenti che hanno lasciato il segno, hanno lasciato delle paure, delle incomprensioni, dei fantasmi all’interno dell’individualità che arrivano a manifestarsi con il loro bisogno di conoscenza, di comprensione all’interno dell’individuo reincarnato.
Ecco, quindi, che la vibrazione arriva, si traveste, si riveste, cerca di essere compresa e non vi riesce e arriva poi a manifestarsi sul piano fisico attraverso quei comportamenti o quei sintomi che vengono denominati come fobie. Questo in linea di massima. Poi vi sono le fobie invece, naturalmente, che nascono da traumi vissuti dall’individuo nel corso della vita stessa, ma è abbastanza evidente che queste nascono dall’Io dall’individuo.
D – E come si possono distinguere le une dalle altre?
Non ha molto importanza distinguerle; l’importante è cercare di arrivare a quella comprensione che, sola, può fare scattare l’annullamento della fobia.
“La vibrazione all’interno dell’individualità non si ferma nell’individualità, esce all’esterno.”
La relazione non nasce dalle volizioni dell’io, ma nasce da un impulso che ha sede nei piani superiori e che dà avvio al circolo vibratorio.