Il corpo astrale dei minerali e delle piante [IF55-4]

Il concetto che non solo gli animali e gli uomini sono esseri viventi è presente in tutti gli insegnamenti esoterici dell’antichità. Quest’idea, risalente ad una Verità emersa di volta in volta tra gli individui più evoluti di ogni popolazione, è stata la genesi di molti miti e di molte contaminazioni sulle quali si sono andate inserendo, nel tempo, le paure o le speranze degli uomini incarnati, dando forma a concetti animistici in cui, ad esempio, fiumi, montagne o alberi contenevano entità spirituali che le eleggevano a loro territorio vitale.

In una civiltà e in un pensiero moderno l’animismo non ha più possibilità di esistere, eppure quelle antiche verità possono ancora trovare un posto in cui essere situate, anche se inserite in una concezione diversa e meno fantasiosa di ciò che è la Realtà.

Uno dei termini di più difficile definizione è il termine “vita”. Com’è possibile, infatti, definirla in maniera utile? Dal punto di vista dell’insegnamento filosofico presentato dalle Guide la Vita potrebbe essere individuata nell’Assoluto o nella Sua Vibrazione Prima che tutto permea, dato che è essa che porta al costituirsi e al differenziarsi della realtà sui vari piani di esistenza, frammentando in molteplicità illusoria ciò che è, invece, fondamentalmente una unità. Questa definizione, però, mi sembra non dia molto spazio alla possibilità di ragionare in quanto la conclusione, anche se estremamente importante, non può che essere una sola, ovvero che tutto è vita.

Limitiamoci, allora, a una concezione più ristretta che ci permetta di osservare qualche altro aspetto del piano astrale che stiamo esaminando e tale da poter essere accettato da ognuno di voi che ci ascoltate dall’interno del piano fisico.

Dopo aver ascoltato e accettato come possibile verità che ogni individuo sul piano fisico deve avere dei corpi adatti, sui piani inferiori, per poter interagire con l’ambiente in cui si trova a vivere, io direi che potremmo definire, momentaneamente,  “vivo” ogni corpo fisico a cui sia associato per lo meno un corpo astrale, che abbia, cioè, quanto meno la possibilità di percepire emotivamente quanto succede intorno a lui.

Apparentemente non rientrano in questo concetto di vita due forme tipiche del piano fisico: la forma minerale e quella vegetale, ma è così solo in apparenza; se è vero, infatti, che né il minerale né la pianta possiedono un corpo mentale strutturato e, quindi, non sono in grado di pensare e ragionare, è anche vero che entrambe queste forme possiedono, pur se in misura e struttura diversa, un corpo astrale.

Il corpo astrale del minerale

Il corpo astrale del minerale è decisamente rudimentale, ed esso non possiede una vera e propria consapevolezza di esistere sia sul piano fisico sia, tanto meno, sul piano astrale e non ha, perciò, reazioni nei confronti di ciò che sta vivendo; la sua è una sorta di vita passiva in cui si viene a trovare in balia delle forze naturali atmosferiche e di quelle interne della materia stessa.

Come si può immaginare il corpo astrale di un minerale, qual è il suo modo di esistere sul piano astrale e a cosa serve su di esso, visto che tutto ha una funzione nell’elaborato disegno del Grande Architetto?

Il corpo astrale del minerale, con le sue vibrazioni astrali uniformi e pesanti, costituisce sul piano astrale una sorta di banco contro cui possono infrangersi o deflettersi altre vibrazioni che agiscono sul piano astrale. Questi corpi astrali dei minerali diventano, talvolta, una sorta di rallentatori o di acceleratori delle vibrazioni del piano astrale che li colpiscono; talaltra, invece, le assorbono, trattenendole in con la rigidità vibratoria della materia astrale più pesante e meno malleabile che li compone, al punto che queste vibrazioni più sottili entrano, avendo trovato un varco, nel corpo astrale del minerale e continuano a rimbalzare contro le sue vibrazioni più pesanti restando “imprigionate” dentro di esso fino a quando non trovano il percorso giusto per riuscirne.

Queste particolari caratteristiche dei minerali sono state ben note nel tempo a chi si è occupato come me di magia. Ad esempio da esse è derivata la credenza (con un certo fondamento di verità) che particolari minerali o cristalli possano influire positivamente o negativamente su chi li indossa. Infatti, determinati minerali (analogamente, per fare un esempio, a quelli che sul piano fisico trattengono o respingono il calore), hanno una composizione astrale che trattiene o respinge vibrazioni astrali particolari, cosicché possono fungere, talvolta, da piccoli scudi contro vibrazioni, per fare un esempio, di dolore provenienti da corpi astrali di entità disincarnate che soffrono, o da corpi astrali di persone incarnate immerse in una situazione di sofferenza.

Da questi presupposti è nato il concetto di talismano presente in tutte le mitologie, e a esso possono essere ricondotti i “doni” che Michel, nel corso delle riunioni, vi porta.
Attenzione, però, a non cadere nell’eccesso di pensare che un talismano o un determinato cristallo possano dare la felicità o guarire dalle malattie: le vibrazioni di gioia eventualmente catturate da un cristallo, per essere avvertite e agire positivamente sulla persona che lo porta su di sé, devono trovare qualche vibrazione analoga, per quanto piccola e sepolta profondamente, nella persona stessa, e vi deve essere la volontà interiore di far consonare le due vibrazioni analoghe, provocando quel loro momentaneo cumularsi che ha l’effetto di amplificare la vibrazione interiore della persona. Senza questo consonare di analoghe vibrazioni non vi può essere alcun effetto sulla persona.

Per quanto riguarda, invece, la malattia, il cristallo o il talismano non possono guarirla, non credeteci e non fatevi imbrogliare dai personaggi privi di scrupoli che cercano di sbarcare il lunario approfittando della credulità o dei bisogni di chi si avvicina loro: tutto ciò che essi possono fare (ma bisogna essere in grado di operare sulle vibrazioni astrali per preparare nella maniera giusta sia il cristallo che il talismano) è amplificare le eventuali vibrazioni rasserenanti presenti nell’individuo bisognoso, permettendogli di far fluire in maniera più continua ed equilibrata le molte difese che ognuno possiede in quel grande laboratorio che è il corpo fisico di ogni essere.

Quanto ho detto fin qua dà anche ragione della cosiddetta “impregnazione” d’ambiente: la materia più pesante di un ambiente può catturare vibrazioni provenienti dai corpi astrali delle persone che in quell’ambiente hanno vissuto e la letteratura dell’insolito è zeppa di ambienti dove è stato commesso un delitto e chi vi entra viene assalito da apparentemente inspiegabili sensazioni di paura, di angoscia o, addirittura, di terrore.

Quanto ho detto fino a questo punto è valido anche per le piante, anche se con delle variabili in parte diverse.

Il corpo astrale delle piante

Infatti, il corpo astrale delle piante è decisamente più strutturato di quello del minerale, e ciò è logico, dal momento che la pianta ha una sorta di suo proprio sistema nervoso (dissimile come costituzione da quello umano, naturalmente) che le permette di interagire con l’ambiente anche se in maniera limitata: ad esempio, se il sole è troppo cocente per le sue foglie, non subirà passivamente come farebbe un minerale, ma cerca di porre rimedio alla situazione sgradevole spostando le foglie o il fusto alla ricerca di una sensazione più piacevole e, così facendo, mette in atto, grazie al suo corpo astrale, un desiderio e una forma di emotività, rudimentali ma reali, che diversificano le sue esperienze.

È proprio in questa sua maggiore interattività con l’ambiente, questa sua maggiore capacità di rispondere agli stimoli sia fisici che astrali che la colpiscono, che va individuata la diversità principale tra minerale e vegetale sul piano astrale.
Se voi riversate su una pianta il vostro affetto essa è in grado di percepirlo (non come affetto, bensì come vibrazione astrale piacevole) e tende, come fa un bambino, a imitarla e a riprodurla, col risultato di creare nel suo corpo astrale la nascita di vibrazioni simili a quelle che avete riversato e che, come nel caso del talismano, potranno cumularsi alle vostre in particolari momenti, facendo provare sensazioni di benessere sia a voi che alla pianta.

Quanti di voi si sono trovati di fronte a un albero centenario, maestoso nella sua imponenza, e non sono rimasti indenni al suo fascino e non solo, si sono seduti sotto le sue fronde sentendosi rasserenare e in pace con se stessi. Cos’è successo, in quei casi?
È successo che le vibrazioni di tutte le persone che nel tempo hanno interagito positivamente con quell’albero (ed è ben raro che l’interazione con una pianta sia negativa) gli hanno insegnato a emanare vibrazioni astrali positive in presenza di esseri umani, vibrazioni che, inconsapevolmente, voi recepite sull’astrale e consonano con le vostre rendendole più forti e costanti di quanto fossero pochi attimi prima.

Quest’ambiente astrale fatto di corpi minerali e vegetali che ho cercato di farvi immaginare o intuire, è solo una piccola, semplice parte di ciò che è l’ambiente astrale, un supporto che si amplierà esaminando i corpi astrali degli animali e degli uomini e la loro influenza sul piano astrale, arrivando a definire meglio il concetto di “atmosfera” astrale e a determinarne le caratteristiche, i confini e la necessità. Abn-el-Tar


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Catia Belacchi

Il testo è molto chiaro.
Dimostra ancora una volta, senza ombra di dubbio, come tutti gli esseri siano collegati ed interdipendenti.

Luciana Ruzziconi

è curioso come la lettura di questi concetti, che in fondo conoscevo da tempo, svela un senso di verità, armonia e pace.

Samuele

In ascolto. Grazie.

Leonardo

Ora mi è molto chiaro quanto mio nonno mi diceva: “io ci parlo con le piante”.
Il suo parlare con le piante, nato da una sua vicinanza con la natura, come molti della sua generazione, è la traduzione di una “comunicazione” sul piano astrale. Grazie.

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