Come si trasforma il nostro modo d’amare

D – Possiamo considerare l’amore come la forma più alta – per lo meno alla nostra portata – di comunicazione, di possibilità di dialogo?

Per una parte sì, per una parte no. Che sia una forma alta di comunicazione e di dialogo certamente sì, anche perché è la più difficile da mettere in atto e la più sottile come modo di espressione e, per essere vera, deve essere tale che chi mette in atto la comunicazione d’amore non deve pretendere che l’altro risponda alla propria comunicazione, ma comunichi, comunque e sempre, al di là della risposta che l’altro dà.

La «parte no», invece, riguarda il fatto che tu hai detto che «noi possiamo mettere in atto», in quanto ben pochi tra voi riescono a mettere in atto una comunicazione d’amore.

D – E questo è legato al nostro sentire attuale, e quindi alla nostra capacità sia vibratoria sia di percepire quella comunicazione liberatoria?

Certamente la vostra incapacità di comunicare agli altri il vostro amore è dovuta ai vostri bisogni, che vi impediscono di essere veramente pieni d’amore verso gli altri; comunque la comunicazione d’amore non è liberatoria, non può essere liberatoria. La comunicazione d’amore, nel momento in cui diventa una comunicazione liberatoria vuol dire che è una comunicazione interessata.

Per essere vera comunicazione d’amore – come dicevo prima – deve essere una comunicazione fatta senza aspettare nulla in cambio, né risposta d’amore, né liberazione, né affetto, né nulla.
La persona che veramente ama, ama l’altra persona al di là di come l’altra persona agisca, faccia, senta, pensi nei suoi confronti.

Ed è questo che è difficile da accettare anche a causa dei parametri che attribuite solitamente alla parola «amore»: voi intendete un rapporto d’amore tra due persone quando tutte e due le persone si vogliono bene, quando si scambiano, si abbracciano, si fanno coccoline, e via dicendo, ma non è detto che sia così.

La comunicazione d’amore può essere fatta da entrambe le persone però esiste al di là dell’altra persona. Se si ama veramente con amore vero, a quel punto non vi è più una comunicazione d’amore fra due persone, ma vi è una comunicazione d’amore verso l’esterno, qualunque persona capiti sotto il raggio di questo amore che si sente all’interno; non può essere più indirizzata.
Nel momento che l’amore è indirizzato, costretto verso una persona, significa che, comunque sia, ha degli aspetti ancora fortemente egoistici.

D – Quindi l’amore è sempre e comunque una capacità vibratoria nostra cui dovremmo tendere.

Ma sai, caro, tutto – in realtà – e una capacità vibratoria dell’individuo; dall’egoismo al sentire più alto, tutto è una questione di vibrazione; e in quanto al «tendere» non è che si possa voler tendere verso quella situazione: a quella situazione si arriva attraverso la comprensione, è una cosa spontanea, naturale, a cui si arriva, che si voglia o che non si voglia, a un certo punto.

È una situazione interiore, intima dell’individuo, a cui arriva attraverso la comprensione che, quasi in senso «meccanico» – anche se non in quel modo così freddo come può sembrare con questa parola – si viene a instaurare una condizione d’amore interiore che è capace di riversarsi all’esterno, quindi di creare questa comunicazione verso gli altri.

Io dicevo: comunicare l’amore verso gli altri senza ricevere una risposta da parte delle altre persone; però, invariabilmente, vi è una risposta a una comunicazione d’amore reale, spesso non una risposta dello stesso tipo poiché magari l’altra persona non ha raggiunto lo stesso tipo d’amore, ma anche un rifiuto, per esempio, diventa una risposta perché vuol dire che l’altro ha percepito, ha sentito qualche cosa; e verrà il momento in cui il suo sentire avrà una sfumatura leggermente diversa per cui quel momento gli ritornerà alla consapevolezza, e magari gli insegnerà quel qualcosa che gli aveva impedito di rispondere con lo stesso amore alla persona che l’amava in quel momento.

D – A questo proposito sembra di raccogliere comunque «in cambio» un qualche cosa di positivo, o comunque una risposta a quello che si è dato.

Ma questo senza dubbio. Vedi, torniamo al discorso che questa sera sembra il discorso principale della discussione: il positivo e il negativo. Dire positivo e negativo è soltanto porre una questione di termini, nient’altro; perché una cosa che sembra negativa in un momento poi, magari, si può rivelare positiva.

È soltanto rivelatore di come ci si mette di fronte alla situazione e, senza dubbio, lo scambio avviene sempre fra le persone, senza dubbio; se siete incarnati insieme ad altre persone, è perché con queste avete bisogno di fare esperienza, e questo significa trasmettere qualcosa gli uni agli altri; quindi effettuare, in qualche modo, uno scambio; che poi, alla fin fine, se andate a vedere, è un inizio larvato di quel sentimento d’amore di cui parlavamo prima.

D – Parlavi di questo amore che si raggiunge a mano a mano che si acquisiscono le comprensioni, quindi vuol dire anche, penso, che si supera l’Io; allora è un discorso di livelli evolutivi: sapremo amare in quel modo soltanto quando l’Io sarà completamente superato. Il discorso è così?

Certamente il sentimento d’amore più vero e più elevato verrà quando non vi saranno più spinte egoistiche da parte dell’Io, questo senza dubbio; ciò non toglie che comunque, anche quando sarete verso le ultime incarnazioni umane, in cui avrete un Io molto più piccolo di quello che, per esempio, avete nel corso di questa vita, sarete già capaci di avere sentimenti d’amore e rapporti d’amore.

D – Quindi potrebbe essere lo stesso un livello d’amore di una certa qualità, anche se indirizzato verso «alcune» persone? Perché altrimenti sembra che si passerà dall’amore egoistico all’amore verso tutti, tutto in un colpo; invece, dato che tutto procede per gradi …

Procederà per gradi. Non soltanto, ma ci sarà anche una fase molto delicata in cui voi, magari, avrete già raggiunto questa capacità di amare veramente le altre persone ma, per la limitazione della costituzione dei vostri corpi di quel momento, non potrete, non riuscirete ancora a esprimerla.

È un po’ il discorso che facevamo tempo fa in cui dicevamo: «Voi siete tutti più evoluti di quello che manifestate nel corso della vita, poiché tenete presente che il corpo mentale, astrale e fisico che possedete sono costruiti per le esperienze di questa vita; quindi sono costruiti con più materia di un tipo invece che di un altro, e questo limita il vostro modo di essere all’interno del piano fisico, con il fine di farvi trovare nel modo migliore, più utile per voi stessi, di fronte alle esperienze che dovete fare».

Però questo fatto di essere limitati da questi tipi di corpi particolari, creati apposta per quel vostro momento, fa sì che certe comprensioni che avevate già raggiunte non trovano i canali per venire a galla nel corso della vita.

Questo stesso discorso vale per l’amore: potete avere già raggiunto un tipo d’amore molto sincero, molto puro, molto elevato, ma in questo momento nella vostra vita fisica, in quel momento del vostro percorso evolutivo avete dei corpi inferiori strutturati in modo tale da non poter trovare il cammino preferenziale per poter manifestare (sul piano fisico, nel vostro corpo fisico, attraverso il vostro modo d’agire) questo vostro sentire d’amore che possedete.

E questa è una nota d’incoraggiamento perché significa – ve lo ripeto ancora – che voi, in realtà, come sentire, come evoluzione, siete migliori di quello che sembrate osservando come siete adesso, immersi nel piano fisico.

D – Io ho avuto la sensazione molte volte di aver assistito a meravigliosi gesti d’amore senza che la persona che amava si rendesse conto…

Molto probabilmente questi erano veramente gesti d’amore perché, ripeto, il gesto d’amore non si aspetta nulla in cambio; quindi, a quel punto, la persona fa una cosa in maniera talmente spontanea e sentita che non se ne rende neanche conto, è una cosa che fa perché sente che è giusto farla, punto e basta. Georgei


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Luca

Amare spontaneamente

Catia belacchi

È chiaro come l ‘amore, sempre meno intriso di egoismo avviene per gradi.
Interessante è il discorso sulla limitazione dei corpi inferiori, dovuta ad una particolare incarnazione, nel poter dimostrare quanto il sentire sa già.

Natascia

Amare senza aspettarsi nulla in cambio.
Quante volte l’intenzione non è pura;
Quante volte il gesto calcolato;
Quante volte il pensiero opportunista.
Ma di lì dobbiamo passare e, senza indugiare troppo sui nostri limiti, spinti da ciò che ci trascende, arriveremo ad Amare.

Michela

Queste comunicazioni sono meravigliose e “grondano” di amore.
A proposito.
Grazie a voi che le diffondete.

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